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Borja pronto al rilancio. Con quel sogno chiamato trofeo sempre vivo per il 2017

Borja Valero è pronto a rimettersi in gioco. Fuori causa dalla gara di Europa League contro il Qarabag dello scorso 8 dicembre per una contusione muscolare al soleo destro, lo spagnolo è tornato a lavorare sul campo. Era stato tenuto a riposo precauzionale contro il Napoli, nell’ultima partita del 2016 nonostante il quadro clinico migliorato, ma ora punta a riprendersi il suo posto in mezzo al campo, per la gara numero 190 con la maglia della Fiorentina. E la partita contro il Pescara, domenica all’Adriatico, può essere il giusto trampolino di ri-lancio per cambiare il destino ad una stagione più complicata del previsto. Il todocampista, impiegato tra fine agosto e ottobre più avanzato, in versione trequartista, e successivamente come mediano davanti alla difesa, adesso, ha solo voglia di tornare a spingere sul gas.

Due gli assist fin qui inventati, sempre per Ilicic: nel poker all’Empoli e, pochi giorni dopo, nella sfida persa a San Siro contro i nerazzurri. Però non gli basta. E’ tra i leader, in campo e fuori, e vuole essere (anche) lui a guidare la scalata della Fiorentina alla classifica. Intanto in campionato, senza tuttavia sottovalutare l’impegno successivo, il primo al Franchi del 2017, contro il Chievo negli ottavi di Coppa Italia in calendario l’11.

Ha ancora vivo il ricordo terribile dell’eliminazione subita un anno fa ad opera del Chievo, così come la rabbia per quella finale persa all’Olimpico contro il Napoli. Entro il 2019, anno di scadenza del suo contratto salvo prolungamento che per il momento è stato procrastinato, sogna di sollevare il primo trofeo della carriera e l’obiettivo è farlo proprio a Firenze, la città che lo ha accolto con calore fin dal primo giorno.
Toccherà a Sousa mescolare le carte nel mezzo, adesso. Fin qui ha variato spesso, con due mediani davanti alla difesa o un centrocampo a 3. Col Palermo ha rinunciato a Badelj, subentrato, per schierare il campo dal primo minuto Vecino e lo spagnolo. Con Inter, Samp. e Bologna, invece, si è optato per un reparto a 4 con Tello e Bernardeschi sulle corsie esterne e al centro Badelj e Borja. Lo spagnolo ha sempre garantito qualità e quantità, abile a difendere ma anche a proporsi in avanti per tentare di scombinare le certezze degli avversari. Lui, per altro, era in campo quel 6 gennaio 2013, Fiorentina-Pescara nella gara che tutti ricordano come l’ultimo successo degli abruzzesi in Serie A. Era la prima stagione di Montella sulla panchina viola e pure la prima gara vista, dalla tribuna, da Giuseppe Rossi, appena acquistato dal Villarreal ma ancora in fase di convalescenza: andarono in gol Jonathas e Celik e Perin, allora tra i pali del Pescara, impedì in ogni modo il pari ai viola. C’è da cancellare un anno quasi maledetto, il 2016, e tornare subito a vincere. E Borja Valero non ha intenzione di aspettare.

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