La Fiorentina inizia a fare i conti col presente pensando anche al futuro. Questo inizio di stagione è una mezza delusione, ammesso che uno si fosse mai illuso. L’allenatore non incide e gli eroi di fine 2015 non si sono ancora ripresi dalla regressione tecnico-esistenziale iniziata all’alba del 2016. Su Sousa c’è poco da dire: lui non è in discussione, anche perché la Fiorentina due allenatori non ha intenzione di pagarli. Devono accadere eventi straordinari per immaginare rivoluzioni. E anche immaginare dimissioni è fantascienza.
Si va avanti, cercando di riemergere da un avvio di stagione che comunque era abbastanza prevedibile. La Fiorentina non è più quella dalle grandi aspirazioni, e lo spogliatoio, al di là delle parole, si è mentalmente adattato a questa calma piatta. Non è il caso di drammatizzare, ovvio, ma di sicuro adesso la società si sta chiedendo se sia finito un ciclo, o se stia per. Una domanda che magari era giusto porsi qualche mese fa, considerata la frenata di una squadra a cui era stato fatto capire che l’ambizione sì ok, ma senza esagerare. Il fatto che i migliori al momento siano i nuovi spiega tutto. Metteteci anche che sia il tecnico che la struttura portante della squadra non sono sono figli di questa gestione societaria ma della precedente e diventa facile capire dove stia l’inghippo. Questi sono i pensieri che circolano nelle stanze della società.
Il problema è come avviare la metamorfosi che serve per uscire dall’era Montella (stessi uomini, ma il gioco è svanito) per entrare in un’altra fase, ancora tutta da costruire e da immaginare. Il primo passo della strategia sta nel gioco dei rinnovi, quelli che la società deve risolvere più o meno a breve scadenza. Il più urgente è quello di Gonzalo Rodriguez, il cui contratto scadrà nel giugno 2017. Il difensore ha fatto sapere di voler risolvere la cosa entro gennaio. Corvino gli ha già lasciato intendere che non ci saranno ostacoli, a meno che lui non sia intenzionato a chiedere un prolungamento superiore ai due anni, quelli che proporrà la Fiorentina, considerato il fatto che l’anno prossimo Gonzalo compirà 33 anni. Entro un mesetto tutto dovrebbe essere definito.
Molto diverso il discorso per Badelj. Il suo contratto scadrà nel 2018. Il Milan si era fatto avanti in estate ma Corvino aveva detto di no. L’infortunio di Montolivo ha spinto la società rossonera a rifarsi sotto per gennaio e stavolta la Fiorentina sembra disposta a discuterne, anche perché il giocatore potrebbe decidere di andare a scadenza. In più il buon avvio di Sanchez e la presenza di Cristoforo autorizzano i dirigenti a liberarsi del centrocampista croato e a incassare altri soldi dopo quelli arrivati dal Chelsea per la cessione di Alonso. Insomma, Badelj ha buone possibilità di andare via a gennaio. E Ilicic? Beh, anche lui ha il contratto con scadenza 2018: nel suo caso la Fiorentina prima vuole valutare il suo rendimento. Se lui torna a giocare su livelli degni, il rinnovo (già discusso da Cognigni nei mesi scorsi) arriverà. Poi c’è Borja Valero, scadenza 2019. Pradè gli aveva promesso un discorso su eventuale ritocco con pensiero a futuro in società. Tutto in stand-by. E lo sarà per un bel po’.
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Redazione LaViola.it