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Un’altra sfida nella sfida all’interno di Napoli–Fiorentina sarà quella tra il viola Jack Bonaventura e l’azzurro Lobotka. Uno dei segreti dello scudetto di Spalletti, scrive la Gazzetta Dello Sport, era stato proprio il salto di qualità del regista slovacco, diventato il faro della manovra in fase di possesso, ma imprescindibile diga quando il pallone era tra i piedi degli avversari: talmente intelligente da capire prima lo sviluppo dell’azione e quindi piazzato sempre benissimo. Rudi Garcia l’aveva un po’ deresponsabilizzato in avvio di campionato, forse per togliere un punto di riferimento agli avversari. Il vero problema è che Lobotka proponeva un giropalla avvolgente e continuo, anche ragionato e rallentato quando serviva, mentre Garcia ama le verticalizzazioni appena si può. Dopo un avvio non felice, nelle ultime partite Lobotka è tornato al centro del villaggio e il Napoli è cresciuto.
Al centro del villaggio della Fiorentina, a prescindere dalla posizione e dal modulo, c’è sempre Giacomo Bonaventura, altro esempio di intelligenza applicata al calcio. Se a 34 anni sei sempre tra i migliori e non sbagli mai una lettura, significa che la marcia in più è nella testa e poi anche nelle gambe e nei piedi. Tre gol e 2 assist nell’avvio di campionato di Jack: il ritorno in Nazionale dopo tre anni non è un premio, è la certificazione di un merito.
 
												
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																							 
																							 
																							 
																							 
									 
																	 
									 
									 
																	 
									 
																	 
														
Di
Redazione LaViola.it