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Bonaventura: “Lavorare con Italiano importante per me. Italia? Due gare toste, dobbiamo far bene”

Bonaventura

Il centrocampista della Fiorentina e della Nazionale Giacomo Bonaventura parla del momento degli azzurri e dei viola

Parla così dal ritiro dell’Italia a Coverciano il centrocampista della Fiorentina e della Nazionale Giacomo Bonaventura a Rai Sport:Queste due gare che ci attendono con Macedonia e Ucraina sono toste, sappiamo che dobbiamo vincerle, fare grandi prestazioni, stiamo lavorando per fare due gare importanti e ottenere il traguardo per cui stiamo giocando. Sarà importante partire forte con la Macedonia. Non credo che sia un avversario remissivo, abbiamo visto i loro video e gli piace giocare al calcio. Dobbiamo sfruttare le nostre qualità e le nostre armi”.

FIORENTINA. “Lavorare tre anni con Italiano è stato molto importante per me. Già dai primi allenamenti capimmo che avremmo potuto fare una gran bel percorso col mister. Poi lo abbiamo visto, il suo gioco si addice molto alle mie caratteristiche e qualità”.

SPALLETTI. “Non è semplice per un Ct riuscire a far fare ciò che vuole a livello di movimenti, tattica etc in pochi giorni di lavoro. Ognuno di noi nel proprio club fa alcune cose, è abituato a fare dei movimenti, poi in pochi giorni devi capire cosa vuole il Ct. Stiamo comunque lavorando su tante cose, tanti meccanismi, stare compatti, dobbiamo aggredire l’avversario alti, stare alti, perché più stai in alto in campo più è probabile fare gol”.

INSERIMENTI. “Il lavoro dei centrocampisti è molto importante, perché per far segnare i centravanti serve che i centrocampisti giochino bene per servire le punte. Anche gli inserimenti sono fondamentali, di chi fa il centrocampista ma anche l’esterno”.

NAZIONALE. “E’ sempre una grande emozione giocare con la Nazionale. Anche se di partite ne ho giocate tante in carriera, sarà sicuramente un’emozione, quando parte l’inno, quando scendi in campo. Non dobbiamo caricarci di paure o pressioni, perché in campo, quando si devono prendere delle decisioni, lo si deve fare con la testa libera, con fiducia e serenità”.

LEADERSHIP. “Con l’esperienza…nel gruppo si prendono maggiori responsabilità. E così cresci caratterialmente e poi giochi meglio. Quando si gode della fiducia dell’ambiente e della società è più facile fare bene. Anche al Milan ho potuto fare dei buoni anni. Se non ho fatto bene come sto facendo adesso alla Fiorentina, forse è anche un po’ colpa mia perché magari sono maturato più tardi. Ma adesso sono felice. Al Milan furono anni di tanti stravolgimenti, proprietà, allenatori, capitani, quando non c’è stabilità è difficile far bene. Ora a Firenze, ad esempio, c’è continuità e si lavora meglio”.

RUOLO. “E’ un po’ cambiato adesso rispetto a come giocavo a inizio carriera. Da giovane giocavo più esterno, era forse un calcio anche diverso. Si pressava meno, si attaccava meno, a differenza ad esempio di come giochiamo col mister Italiano. Ci si deve saper adattare”.

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