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Bonaventura, Firenze la sua isola felice: ora deve trascinare la Fiorentina

Bonaventura

Jack, fondamentale per gli schemi di Italiano, è chiamato a trascinare la Fiorentina nell’ultima gara di campionato con obiettivo Europa

Jack Bonaventura lo inquadri in due gesti. Il primo a 22 anni, nel 2011: Giacomo è l’oro dell’Atalanta, la stellina del club di Percassi, ha appena vinto un campionato di B segnando 9 gol e si candida a golden boy per la stagione successiva. Gioca con il numero 89, il suo anno di nascita, ma sogna la 10 dell’idolo Del Piero. Lo descrivono come un leader timido, uno che prima di esporsi chiede il permesso, e infatti lo fa. In ritiro nota la 10 senza padrone, così va da Cristiano Doni a chiedere un parere. «Che faccio? La prendo?». «Certo, buttati», è la risposta. E lo fa, senza paura. Scrive La Gazzetta dello Sport.

Giocherà tre anni con quel numero, 24 gol in 135 partite, prima del Milan e dell’ultimo gesto

Quello che forse lo racconta meglio. Il giorno della sua ultima partita in rossonero, il primo agosto 2020 contro il Cagliari, 3-0 in uno stadio vuoto per il Covid, Jack rientra in campo all’improvviso e scoppia in lacrime. Lo fa da solo, in silenzio, come piace a lui. Un gesto simbolico per salutare a modo suo i sei anni trascorsi a San Siro. Bonaventura è questo. Calciatore di un talento non banale, mezzala di corsa e qualità, all’occorrenza anche esterno.

Dopo il Milan ha trovato un’isola felice nella Fiorentina. Tre reti la stagione scorsa, quattro in questa, con una vecchia conoscenza in panchina. Bonaventura e Italiano si sono incrociati da giocatori 12 anni fa, tra le fila del Padova in Serie B. Uno in mezzo e l’altro più avanti: «Dava indicazioni a tutti, si vedeva che avrebbe fatto l’allenatore».

Grazie a Firenze sorride di nuovo

Quando gli hanno chiesto di scegliere una canzone da dedicare alla città ha risposto «I migliori anni della nostra vita» di Renato Zero. Se dovesse tatuarsi un simbolo di Firenze sceglierebbe Piazzale Michelangelo, «perché da lì si vede tutto». Tranne la fine del viaggio: Bonaventura ha quasi 33 anni, ma può dare ancora molto. Al fantacalcio è uno di quelli dal rendimento sicuro. Sai che se lo acquisti non ti lascerà in difficoltà.

Quest’anno ha saltato solo 7 gare, cinque per infortunio e due per squalifica. Lo score dice 4 reti, 3 assist e una media di 6,11. Una vita a cento all’ora prima di tornare nel suo mondo. Nel tempo libero suona la chitarra e replica «Creep» dei Radiohead. Ama gli Oasis, i Coldplay e i Blur. «Song 2», la hit più famosa del gruppo inglese, colonna sonora di Fifa 98, dice così: «Quando ascolto l’heavy metal e ne sono rapito, non ho bisogno di altro». Per Jack è quasi lo stesso. Va aggiunto solo un pallone.

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