Ottimo ritorno in azzurro per Jack che ha anche segnato contro Malta. E ora il ct Spalletti non vuole più farne a meno
A trentaquattro anni ricomincia l’avventura del signor Bonaventura. Ci sono avversari più problematici, ma il gol che ha fatto breccia nel muro difensivo maltese Jack Bonaventura poteva segnarlo a chiunque. Scrive La Gazzetta dello Sport.
Una botta da fuori con parabola maliziosa e precisa al millimetro. Anche un portiere meno naif di Bonello non si sarebbe salvato. Il gol non è tutto. Bonaventura è stato uno di protagonisti silenziosi della nuova Italia di Spalletti, confermando il momento magico della Fiorentina. Come se avesse moltiplicato velocità, smarcamenti e incursione con l’esperienza di un veterano. E ora c’è l’Inghilterra.
Statistiche super
La sensazione è che difficilmente Spalletti lo riproporrà. Contro Malta il viola è stato in campo 87 minuti, non facile recuperare la fatica in tre giorni. E rispetto a quelli maltesi i centrocampisti di Sua Maestà hanno ben diverse mobilità, agonismo, classe. Malta pensava soltanto a difendersi. Bonaventura, schierato sul centro sinistra, ha fatto una partita di grande intelligenza e senso tattico.
Senza essere appariscente, è quello che ha toccato più palloni (66) esclusi i quattro difensori, sempre liberi di cominciare l’azione. Tocchi anche brevi ma effettivi: un tiro e un gol; tre dribbling (il migliore); otto recuperi; due occasioni create (soltanto Kean meglio con tre); quarantadue passaggi positivi. Partita da ultratrentenne che non corre come Frattesi e Dimarco, ma sa sempre cosa fare.
Nel gruppo
Un Bonaventura così farà parte del gruppo azzurro allargato. Non bastano i 23/25 di un tempo tra infortuni, turnover, spiacevoli eventi extracalcistici e appuntamenti ravvicinati. Servono giocatori che sappiano adattarsi alle situazioni e non pretendano il posto fisso.
Bonaventura potrà essere utile a Roma contro la Macedonia, che ci aveva tagliato i collegamenti e affollato scientificamente molte zone del campo, creando break e superiorità. Alla presenza numero 16, a undici anni dalla prima convocazione e nove dal debutto, è arrivato il primo gol. Potrebbe non essere l’ultimo.
Vero trequartista
Oltre all’esperienza e alla professionalità la vera arma di Jack è la sua unicità. Senza scomodare confronti improponibili con Bellingham, è il più vicino che abbiamo — con Pellegrini, e aspettando Baldanzi — al prototipo del trequartista moderno. La mezzala offensiva che non gioca stabilmente dietro le punte, come una volta. Ma arriva da una posizione tattica più disciplinata. E da lì sorprende e colpisce.

Di
Redazione LaViola.it