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Bologna e Fiorentina, sfida con vista Champions. I viola vogliono costruirsi il futuro

Tra passato, presente e futuro, motivazioni extra in una partita che può essere spartiacque per entrambe

Bologna e Fiorentina, il derby dell’Appennino. Un incrocio dal sapore europeo, nel gelo invernale del Dall’Ara a dieci giorni dal Natale e in uno stadio che si preannuncia tutto esaurito o quasi. La Fiorentina di Palladino che viaggia spedita: otto vittorie di fila in campionato, la miglior difesa del torneo, quattro successi consecutivi in trasferta e imbattuta da tre mesi esatti (3-2, sul campo dell’Atalanta, unica sconfitta in campionato). Così scrive La Repubblica.

IDENTITA’. Il Bologna di Italiano, il grande ex: reduce dall’ottimo pareggio in Champions contro il Benfica (anche se a un passo dall’eliminazione dal girone unico), due successi di fila in casa in campionato, l’impresa sfiorata contro la Juventus una settimana fa e la sensazione che dopo un inizio difficile, adesso la squadra abbia trovato la sua identità. Qualcuno sussurra che Italiano, nell’ultima sfida di Champions, abbia messo mano a una profonda rotazione per privilegiare il campionato. Il faccia a faccia col suo recente passato, tra orgoglio e necessità.

PER LA CHAMPIONS. Palladino non guarda la classifica, figurarsi Italiano in questo momento. Ma questo pomeriggio, al triplice fischio, entrambi avranno maggiori elementi per comprendere quella che potrebbe essere la loro stagione. Due squadre a caccia di un ruolo da protagonista che possa sbaragliare i programmi delle cosiddette big. Perché ranking Uefa a parte, certamente fondamentale nel definire se l’Italia possa avvalersi di quel posto in più per la futura Champions, sia Fiorentina che Bologna lottano per infilarsi in pianta stabile tra coloro che di diritto vorrebbero starci per fatturato, ricavi, monte ingaggi, diritti televisivi, platea di tifosi.

LINEA VERDE. La strategia dei viola è ormai sempre più chiara. Un progetto tecnico avvolgente, idee e intuizioni mirate sul mercato, un vivaio che grazie al Viola Park inizia a generare i suoi frutti con costanza. Dal leader della difesa Comuzzo al capitano Ranieri, da Sottil sempre più centrale con l’assenza di Bove al portiere Martinelli che ha esordito in Europa giovedì scorso passando per Kayode, Rubino e Harder. Linea verde dalla quale attingere sempre più in futuro.

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