L’analisi del Corriere dello Sport – Stadio: Mihajlovic costretto sempre a tirar su giovani. Ma alcuni gioielli sono poi arrivati in viola
Sul Corriere dello Sport – Stadio oggi si parla di Bologna, prossimo avversario viola, come di un cantiere sempre aperto. Con Mihajlovic che è chiamato a fare sempre da una parte l’allenatore e da un’altra il costruttore di giovani (o ancora meglio il capo-cantiere, appunto). Che possono essere bravi come volete, che possono avere addosso anche dosi importanti di qualità ma che hanno inevitabilmente bisogno di tempo per poter crescere, per diventare calciatori fatti. Ma il Bologna a gennaio aveva bisogno di giocatori pronti, non di punti interrogativi, con la conseguenza che Mihajlovic è stato costretto a impiegare anche calciatori ormai fuori dai giochi come Mbaye e Falcinelli, che sono rimasti solo perché il Bologna non ha trovato a chi cederli.
DA BOLOGNA A FIRENZE. E a proposito di mercato il quotidiano torna indietro di qualche anno: Dusan Vlahovic avrebbe potuto (e anche dovuto) diventare un calciatore del Bologna. E lo stesso discorso va fatto anche per Milenkovic, Dragowski e Veretout. Successe che Pantaleo Corvino li stava seguendo proprio per il Bologna (i due calciatori serbi andò a visionarli un paio di volte anche Renato Villa, che era uno dei suoi osservatori), ma poi ci fu la separazione tra le parti e una volta arrivato a Firenze un paio di mesi più tardi prima continuò a stargli addosso e poi li chiuse. Anche se Dragowski lo definì a Bologna, presso il ristorante Il Pescatore da Orazio, dove i Della Valle poco prima avevano inviato l’allora presidente viola Mario Cognigni per convincerlo a tornare alla Fiorentina.
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Redazione LaViola.it