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Boateng: “Qui anche per Melissa. Che fortuna subito le più forti. Specializzato nel ‘falso 9′”

Il nuovo numero 10 della Fiorentina racconta il primo approccio con Firenze: “Mi sto trovando benissimo. Se battiamo subito il Napoli…”.

Intervista a La Nazione per Kevin Prince Boateng. Ecco alcune sue parole: «Io sono qui anche per merito di Melissa, potrei dire anche soprattutto, visto che a Firenze e nella Fiorentina mi sto trovando benissimo». E’ stata lei a decidere? «Ha avuto una voce importante in capitolo. E’ innamorata della città, la conosce bene, ha fatto il tifo per questa soluzione». Tutto ok quindi fra voi. «Non date retta a tutto quello che scrivono». Quindi Melissa verrà allo stadio. «Di sicuro, mi fa bene sapere che lei viene a vedermi. E credo farà bene a tutto lo stadio».

RUOLO. «Ho 32 anni e mi sento bene. Giocare come ’falso nueve’ mi piace, mi sono specializzato dopo anni in cui ero considerato un jolly. Prima era un vantaggio, ogni volta cambiavo ruolo e gli altri non sapevano come prendermi. Poi però ho pagato le conseguenze di questa situazione». Perché? «Nessuno sa che dopo il Milan ho avuto l’opportunità di andare al Manchester United, ma Ferguson poi si chiese: in che ruolo lo faccio giocare questo? Sapevo fare troppe cose, ma per lui nessuna in modo preciso. Il trasferimento sfumò, io poi mi sono dedicato ad un tipo di lavoro specifico». Fare la sponda centrale è faticoso e soprattutto si beccano un sacco di pedate da dietro. «Eh lo so, ma ho il talento di prevederle. E’ come se in un certo senso avessi gli specchietti retrovisori e l’esperienza mi aiuta».

FIORENTINA. Che spogliatoio ha trovato a Firenze? «Ho trovato giocatori consapevoli di dover fare meglio. E io so già che faremo molto, molto, molto, ma molto meglio». Avete un inizio di campionato micidiale: Napoli, Genoa, Juventus, Atalanta, Sampdoria, Milan. «Per fortuna che giochiamo subito contro le più forti. Stadio pieno, giocatori svegli, adrenalina a mille. E se magari battiamo il Napoli? Chi lo sa, ho imparato che nel calcio può succedere. E noi ci sentiamo pronti, anche se è chiaro che dovremo vivere alla giornata». Per arrivare dove? «Non ha senso fare pronostici ora, ci sono almeno dieci squadre che possono lottare per andare nelle coppe e il primo nome da aggiungere è quello del Cagliari. Sarà una serie A molto bella da vedere, anche per questo mi ha fatto piacere restare qui. Mi rivoleva anche l’Eintracht ma credo che il livello del campionato italiano quest’anno sia superiore rispetto alla Bundesliga».

OBIETTIVI. «Ho trovato un gruppo di giovani consapevoli di aver deluso nella seconda parte della scorsa stagione. C’è comunque tanta serenità, perché tutti hanno capito che ci sono le basi per ripartire bene. Impossibile parlare di obiettivi, l’unico credibile per ora è quello di far meglio della scorsa stagione».

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