Come cambia il calcio a Firenze e in Italia secondo Ludwigzaller
I grandi cambiamenti storici sono spesso innescati da singoli fatti. È stato così per la battaglia di Lepanto o per lo scoppio della prima guerra mondiale. Alle 20.45 di domenica il Napoli si preparava a scendere in campo contro il Verona. Se avesse vinto, avrebbe conquistato la Champions e la Juve sarebbe finita in Europa League. Gattuso poteva essere confermato dal Napoli o sostituire Pirlo a Torino. Il Napoli invece non è andato oltre il pareggio. Gattuso ha lasciato il Napoli per la Fiorentina, e la Juve confermerà Pirlo o sceglierà un altro allenatore. Può apparire una mera casualità, ma una svolta si preparava da molto tempo.
Nei cinque anni in cui la Fiorentina era guidata da Andrea Della Valle, il Franchi si era trasformato nel tempio in cui si celebravano in Italia, con Montella e Sousa, i fasti del calcio spagnolo. Una prima svolta si ebbe con le dimissioni di Andrea. Diego richiamò Corvino il quale si affidò a un allenatore verticale come Pioli. Dopo la breve parentesi del Montella-bis, a cavallo tra la primavera e l’autunno 2019, abbiamo scelto altri due allenatori molto lontani dal gioco creato da Guardiola come Iachini e Prandelli.
Il casting di cui si è tanto parlato aveva visto scendere in lizza allenatori come De Zerbi, Fonseca, Marcelino. Commisso però aveva da tanto tempo in mente il nome di Gattuso e alla fine ce l’ha fatta a ingaggiarlo. L’impressione è che Rino Gattuso abbia assimilato alcuni principi del nuovo calcio, ma cercando di sposarli con la visione dell’italianismo. È una via originale che mette il 4-3-3 e la costruzione dal basso al servizio di una strategia prudente. Per Gattuso la parola chiave è equilibrio. La filosofia è quella del Capello che emenda Sacchi.
Quel che appare certo è che non rivedremo più quel calcio coraggioso, spensierato ed euclideo (direbbe forse Battiato) che Montella e Sousa interpretavano come un’opera d’arte. Zeffirelli aveva parlato di un balletto per Montella, la definizione di calcio barocco per Sousa è mia e mi risulta sia stata molto gradita dall’interessato. È un cambiamento epocale che coinvolge tutto il calcio italiano. Le panchine di Roma, Inter e Milan sono occupate da Mourinho, Conte e Pioli. Alla Juve Pirlo è stato presto messo sotto tutela da Buffon e Chiellini, che l’hanno convinto ad abbandonare quanto aveva appreso a Coverciano. Non è un caso che gli innovatori radicali si ritrovino disoccupati (Di Francesco, Montella, Giampaolo) e che tra i giovani De Zerbi prenda la via dell’esilio e Italiano, se non resta allo Spezia, si debba rifugiare nella dimensione provinciale del Sassuolo.
Privilegio dello storico è non essere obbligato a dare giudizi. Vedremo cosa accadrà a Firenze. Good things come to an early end.
di Ludwigzaller
Di
Ludwig