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Il blog di Ludwigzaller

Il blog di Ludwigzaller – Scuole

Ludwigzaller analizza i diversi nomi accostati alla panchina della Fiorentina per la prossima stagione, dividendoli per scuole

Gli studiosi non sono monadi. Fondamentale per chi studia, come per chi dipinge, o scrive, è far parte di una scuola e portare avanti un apprendistato sotto un maestro. Quasi tutti gli storici italiani derivano da due scuole che si sono affermate nel secondo dopoguerra, ma anche Leonardo non avrebbe imparato a dipingere se non fosse andato a scuola dal Verrocchio. E come è noto Ken il Guerriero deve la sua abilità nel far fuori gli avversari con un tocco delle dita alla Divina Scuola di Hokuto. Ingaggiando un nuovo allenatore, la Fiorentina avrà un calcio ispirato a una certa scuola. Vediamo le alternative:

SCUOLA SOVIETICA. Lo slavo Juric, che alcuni accostano a Gasperini, a me pare esponente della vecchia scuola sovietica che aveva preso piede nei paesi del socialismo reale. In quel mondo le squadre di calcio erano espressione dell’esercito e portavano nomi impegnativi come Stella rossa. Si trattava di un calcio disciplinato, organizzato, ricco di individualità che però dovevano adeguarsi al progetto. Il Verona di Juric avanza come un plotone, occupa gli spazi, distrugge il nemico e alla fine lo piega. Non è un calcio bello da vedere ma terribilmente efficace. L’eleganza non è ricercata e non è lo scopo di questa visione di gioco.

SCUOLA EMPOLESE. Molto più vicino a noi, nella città della Collegiata e di Ferruccio Busoni, ha preso piede un interessante esperimento calcistico. Gli allenatori si susseguono, ma lo stile di gioco è sempre lo stesso. Si tratta di un gioco arioso, elegante, spettacolare. Agli empolesi non importa di finire in B, anzi il progetto è incentrato su di un continuo scendere e salire tra la a e la b. Di conseguenza rischiano e fanno divertire anche a costo di incappare nella sconfitta. Il lavoro di scouting è intenso. Da Spalletti a Sarri a Giampaolo la scelta di allenatori appartenenti a questa scuola è ampia. Spesso si tratta di allenatori in seconda che vengono promossi sul campo. A me piace e non da oggi Martusciello, che è bravo, ha tanta esperienza e costa poco.

SCUOLA ITALIANISTICA. L’immortale italianismo continua ad avere seguaci. La Fiorentina ha avuto due italianisti, dopo Montella e Sousa: Iachini e Pioli. I risultati sono stati modesti e il gioco non è apparso esaltante. Resta da provare Massimiliano Allegri che tra gli interpreti dell’italianismo è sicuramente il più bravo.

SCUOLA ROMANA. La Roma è stata la prima squadra italiana a scoprire Guardiola e a ingaggiare un allenatore spagnolo, Luis Enrique, che peraltro deluse. In seguito dal ceppo romano sono nati Garcia, Montella, Di Francesco. Sia pure declinato in modo diverso, il riferimento allo stile del Barcellona è evidente. Da quella scuola proviene palesemente anche De Rossi, che non ha patentino, è vero, ma ha avuto maestri tali da meritare il rischio di una panchina.

Occorre aggiungere che nel momento attuale la Fiorentina appare una squadra debole, in crisi, senza un progetto preciso. Accade così che un candidato ideale come De Zerbi decida di restarsene al Sassuolo. A maggior ragione è improbabile che arrivino a Firenze allenatori come Emery. Ma si attendono sorprese del calibro di Sousa, trouvaille brillantissima dell’incostante Pradè.

di Ludwigzaller

In copertina: Ken il Guerriero di Tetsuo Hara.

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