News

Il blog di Ludwigzaller: Leccavalle e lenzuolai

Published on

Come nelle più celebri rivoluzioni della storia, anche in quella recente viola si sono create due fazioni: i leccavalle e i lenzuolai. E questi ultimi, come analizza Ludwigzaller, si sono garantiti la “vittoria”

Quando il re di Francia Luigi XII decise di estendere al Cotentin, una regione della Normandia, al posto di forme di tassazione speciali e più leggere, le usuali gabelle, il popolo insorse. Il 16 luglio 1639, l’ufficiale dell’imposta Charles Le Poupinel fu assassinato dalla popolazione della cittadina di Avraches. Gli insorti provenivano da tutti gli strati della popolazione, ma si parlò, in senso dispregiativo, di rivolta dei piedi nudi.

Quando scoppia una rivoluzione, gli appartenenti alle fazioni in campo assumono nomi speciali. Nascono neologismi destinati a sopravvivere a lungo. Sanculotti si chiamarono, si sa, i più accesi interpreti popolari della rivoluzione francese, mentre nella rivolta antispagnola di Napoli protagonisti furono i lazzari. Il caso fiorentino è a sua volta ben noto. I seguaci di Savonarola, considerati troppo, e inutilmente, fanatici e devoti, furono detti, a causa della loro abitudine di versare lacrime, piagnoni. I loro avversari, con non minore ironia, vennero definiti dai savonaroliani compagnacci.

La recente rivoluzione calcistica fiorentina non ha fatto eccezione. I cruscanti e gli appassionati di storia della lingua potranno registrare con sommo gaudio la nascita di ben due neologismi. Sono dunque detti ironicamente lenzuolai coloro che, in odio alla famiglia Della Valle, proprietaria, pare ancora per poche ore, della Fiorentina, appendono allo stadio, e in diversi luoghi della città, lenzuoli con scritte infamanti a danno degli “avidi marchigiani”, cui imputano distacco, freddezza, poca o punta partecipazione alle vicende della squadra. Il partito contrapposto è quello dei leccavalle, che con animo servile e masochista leccherebbero le suole delle scarpe del padrone di turno.

I capi delle fazioni sono, come nella migliore tradizione, due figure, in un certo senso, di principi. Si atteggiano a principi, pur essendo di nascita calzolai, i fratelli Della Valle, produttori, oltre che di scarpe, di abiti di lusso. Difficile che il più anziano dei fratelli non si mostri in pubblico con il collo avvolto in un foulard di seta, secondo le usanze dei gentiluomini del Settecento e dei dandy. Il leader dei lenzuolai è una specie di Cola di Rienzo, un calabrese scamiciato di origini contadine, che ha fatto fortuna in America mantenendo la spontaneità e la semplicità che derivano dalle sue origini.

La lunga opera di logoramento ha garantito ai lenzuolai, a quanto pare, una vittoria, ma proprio i casi storici che ho citato debbono metterli in guardia. Dietro le rivoluzioni ci sono sempre persone dalle idee molto chiare, intellettuali come Giulio Genoino, il giurista che guidava l’opera di Masaniello o i Marat e i Robespierre al tempo della rivoluzione francese. Ci sono programmi e ideologie utili a costruire il futuro, oltre che a fare i conti con il passato. Sennò si fa la fine dei piagnoni e del loro capo, Savonarola, che Machiavelli definisce “il profeta disarmato”. Ma tutto questo lo vedremo nei prossimi mesi, quando le aspettative legate a Commisso potranno rivelarsi vere, o lasciare intatti i problemi, con la conseguente apertura di una nuova fase critica.

Da storico mi sento comunque onorato di poter svolgere il ruolo di cronista.

di Ludwigzaller

2.525 Comments

Popular Posts

Exit mobile version