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Il blog di Ludwigzaller

Il blog di Ludwigzaller – Per le antiche scale

  • Ludwig

Le ambizioni di Italiano e quelle del dottor Bonaccorsi di Tobino

Ho salito qualche anno fa le “antiche scale” del manicomio di Maggiano. Quel giorno, un pomeriggio d’autunno, il manicomio ormai deserto era stato aperto ai visitatori e con qualche amico decidemmo di andare a vedere i luoghi dove erano ambientati i libri di Mario Tobino. Ricordo di aver pensato che i grandi scrittori sono capaci di trasfigurare un luogo. Quelle antiche scale che come lettore avevo immaginato come maestose ed antiche erano una semplice scalinata senza alcuna capacità di attrazione. Passammo attraverso le sale dove si distribuiva il cibo, vedemmo le celle, gli strumenti dei medici e infine lo studio dove Tobino lavorava e viveva. Qui Tobino ambienta la storia del dottor Bonaccorsi. Bonaccorsi era solito regalare ai suoi giovani colleghi dei lavori scientifici. Li scriveva lui, preparava il manoscritto nei dettagli. Il destinatario del dono ci doveva solo mettere la firma, per la sua carriera questi articoli sarebbero stati preziosi.

Bonaccorsi non lo faceva per generosità. Il fatto era che a lui pubblicare era proibito. Era andata così: Bonaccorsi era un geniale ricercatore, stimato, in ascesa, sempre invitato ai convegni internazionali. Ad un certo punto Bonaccorsi si accorse che sui vetrini dove veniva depositato il sangue dei malati di schizofrenia c’era una macchia ben visibile. La più misteriosa delle malattie mentali aveva dunque una origine e una spiegazione, si poteva curare. Per il convegno di Berlino lui e i suoi collaboratori lavorarono duramente, prepararono le foto dei vetrini e le relazioni. La scoperta era la più grande del secolo. Ad un certo punto però la verità venne a galla. Di altro non si trattava che una partita avariata di vetrini. La reputazione scientifica di Bonaccorsi era distrutta, dovette sparire e si dedicò solo all’attività clinica a Maggiano, oltre che a numerose storie d’amore con le mogli dei suoi colleghi. 

Mi è venuto in mente il Bonaccorsi alla fine della partita di martedì sera. Fino all’Inter mi era parso che Italiano non avesse sbagliato nulla. Un gioco al limite della perfezione, giocatori rivitalizzati e vittorie chiare. Un rapporto saldissimo tra giocatori e allenatore e una fiducia senza limiti della piazza e mia. C’erano, è vero, dei segnali, come i tre gol incassati a Roma e certe distrazioni a fine partita, ma le spiegazioni rassicuranti non mancavano, come quella che chiamava in causa l’uscita da kamikaze di Drago e la successiva espulsione a Roma. Ieri sera però non ci sono stati alibi. A un primo tempo splendido ha fatto seguito il disastro senza alibi del secondo. 

Speriamo di riprendere subito il cammino, ma qualcosa si è rotto e Italiano dovrà prendere rimedio. E non sarà semplice. A meno che non si decida di lasciar da parte quelle ambizioni nelle quali ancora, nonostante tutto, credo.

di Ludwigzaller

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