Connect with us

Il blog di Ludwigzaller

Il blog di Ludwigzaller: Francesi

Il primo francese che fa irruzione nella vita fiorentina non è Jordan Veretout, ma un nobile francese, tal Gualtieri di Brienne, duca di Atene, che chiamato, a metà Trecento circa, per dirimere le lotte tra guelfi e ghibellini rivela presto un animo dittatoriale. Diffidenti verso ogni forma di autocrazia, i fiorentini lo costringono, il giorno di Sant’Anna, ad una fuga precipitosa, che diventa in seguito argomento di un ciclo di affreschi dell’Orcagna. 

Nell’immaginario fiorentino il duca di Atene resta un emblema del tiranno. Passano due secoli circa prima che un altro francese sconvolga Firenze. È il re di Francia Carlo VIII, il cui arrivo in città determina la cacciata di Piero dei Medici, figlio del Magnifico, e l’avvento della repubblica di Savonarola, Machiavelli e Soderini. La bandiera del sovrano è ornata di quel giglio che è anche sullo stemma di Firenze ed il fatto non sfugge certo agli osservatori locali, così come non sfugge a quel pittore, Francesco Granacci, che dipinge anni dopo l’entrata di Carlo VIII in città. Ma Carlo la combina grossa ai fiorentini, togliendo loro Pisa e decretandone l’indipendenza.

Da secoli d’altronde i mercanti fiorentini sciamavano in Francia, dove Lione era quasi una seconda Firenze. A Lione i fiorentini giocano al calcio e comprano i libri luterani proibiti. Uno snob come Leonardo da Vinci non poteva resistere al fascino della corona francese, sicché dopo aver girovagato a lungo si accasa nel castello di Amboise, che il re di Francia Francesco I gli ha donato e per il re dipinge la Gioconda e altri ambigui capolavori, nei quali esplora il confine sottile che divide il femminile dal maschile.

Toccherà quindi ai Medici dare alla Francia due regine, Caterina e Maria, e tramite loro, a quanto pare, certe ricette di cucina. Secondo gli aristocratici Guermantes, di cui narra Proust nella Recherche, il sangue blu dei monarchi francesi si era sciupato mescolandosi con quello dei Medici, che erano dei semplici mercanti e dei borghesi. Ma ciò non impediva a Marcel di sognare Firenze, dove credo non sia mai venuto, che immaginava come una grande corolla di fiore con al centro la cattedrale di Santa Maria Novella e di cui vagheggiava, scorrendo le pagine di Ruskin, i capolavori architettonici e pittorici (ben più forte è la presenza nella Recherche di Venezia).

Nella certezza di aver dimenticato qualcosa in questo excursus, magari di decisivo, vengo ai fatti di casa viola per rilevare come nello spogliatoio del Franchi, dopo anni in cui la lingua dominante era lo spagnolo, oggi si parli francese. Corvino ha pescato in Francia un centrocampista, il Veretout di cui si diceva, le cui doti stiamo scoprendo strada facendo, che corre con costanza, ma non è privo di una sua eleganza di movimenti, e che possiede un eccezionale tempismo negli inserimenti in area. Davvero bello il suo goal di domenica.

Cyril Thereau è un attaccante atipico la cui carriera è stata forse inferiore alle qualità. Si è molto speso in provincia, ma in realtà meritava di più ed al suo primo anno in una squadra di media alta classifica sta infrangendo i suoi record. Non è un esterno in senso stretto, neppure una seconda punta o un trequartista, è tutte queste cose insieme ed anche altro. La sua esperienza è decisiva in una squadra di giovani.

Il terzo elemento di questa trinità francese, il fantasioso Eysseric, si è perso strada facendo: vedremo se riuscirà a risalire la china. Ma va reso onore a chi li ha portati, attingendo ad un mercato calcistico che i direttori sportivi italiani di solito trascurano. Per un giovane pedatore francese, così come per certe affascinanti studentesse e viaggiatrici, l’Italia è un punto di arrivo e Firenze il paradiso. E questo conta. 

832 Comments
Iscriviti
Notifica di
guest

832 Commenti
ultimi
più vecchi più votati
Vedi tutti i commenti

Altre notizie Il blog di Ludwigzaller

832
0
Lascia un commento!x