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Il blog di Ludwigzaller

Il blog di Ludwigzaller – Democrazia

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Ludwigzaller commenta l’affascinante idea di gioco che Vincenzo Italiano ha intenzione di proporre con la sua Fiorentina

Fu un infaticabile e umile mediano, non ricordo di quale squadra, ma si trattava di una squadra importante, a definire in termini signorili il suo rapporto con il capitano. Lui correva, si dannava, prendeva falli e ne faceva, per permettere al capitano di arrivare fresco nei pressi della porta e far mostra dei suoi colpi. Si prendeva anche le colpe, se la partita andava male. Era una situazione non dissimile da quella che ancora esiste nel ciclismo, con i gregari. 

Intorno agli anni Settanta, tuttavia, nel calcio si cominciò a parlare di democrazia. In Brasile la resistenza alla dittatura di Figuereido ispirò a Socrates, che si chiamava così per via di una certa passione del padre per la filosofia greca, l’idea della Democrazia Corinthiana. Nella squadra del Corinthians fu abolita la figura dell’allenatore. Tutte le decisioni erano prese dai giocatori in assemblea, compresa la formazione che doveva scendere in campo. Se l’ideale di Socrates si ispirava alle tradizioni socialiste, quello dell’Ajax di Crujiff sembra dipendere dai valori repubblicani delle Province Unite, lo stato che nacque, nel Cinquecento, dalla rivolta dei Paesi Bassi spagnoli contro l’invincibile Spagna. La democrazia olandese si manifestava nello spogliatoio, dove il capitano veniva eletto dai giocatori e si discuteva molto, ma anche, e soprattutto, in campo. Qui la differenza dei ruoli era abolita, gli attaccanti se necessario si trasformavano in terzini, e i terzini in ali, secondo quel principio che fu chiamato del gioco collettivo. Tutti erano uguali, non c’erano privilegiati. È quel che Vincenzo Italiano propone a Firenze quando afferma che la sua squadra deve essere composta di undici registi. 

L’idea è bellissima ed ha in sé qualcosa di utopico che rende il calcio di Italiano affascinante. Tanto più che nel giro di alcuni anni, passando da una serie all’altra, Italiano, con il suo coraggioso gioco di attacco, ha ottenuto una sequenza impressionante di vittorie, promozioni e salvezze. Certo l’applicazione può non essere facile. È più semplice rendere partecipi di queste idee giocatori giovani, aperti mentalmente e che si facciano coinvolgere dal progetto. Si punta infatti alla costruzione di un gruppo saldissimo che ragiona come entità collettiva. Qualcosa del genere si è vista agli Europei con l’Italia di Mancini. A Firenze si chiederà a giocatori affermati e non più giovani di mettersi in discussione. Un concetto chiave che caratterizza la visione calcistica di Italiano è la rotazione, che in certi casi può portare il campione a sedersi in panchina e il giocatore meno famoso a scendere in campo. Nessuno ha il posto di titolare assicurato. 

Nelle sue migliori espressioni il calcio è filosofia. Italiano con i suoi aforismi, i suoi slogan, che condensano in forma breve un pensiero (come “difendere bene attaccare benissimo”), è sicuramente dotato di una mentalità filosofica. Savonarola e Machiavelli lo amerebbero. Sono curiosissimo di vederlo all’opera, mentre m’interessa meno la campagna acquisti su cui ora tutti gli occhi sono puntati. 

di Ludwigzaller

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