Riprendendo le dichiarazioni dei protagonisti di questa storia, Ludwigzaller si interroga sulla responsabilità della cessione di Zaniolo
Chi ha venduto Zaniolo? Di chi è la colpa di questo errore drammatico? Degli allenatori delle giovanili, di Pradè, di Pantaleo Corvino che ha recentemente scaricato le responsabilità sul suo predecessore?
Clio, la musa della Storia (qui raffigurata da Vermeer), ci insegna che per ricostruire le dinamiche di un evento bisogna moltiplicare le fonti e datare con finezza. Non basta una sola fonte, benché autorevole, a dirci come sono andate le cose, e neppure un riferimento generico alle date, perché anche una settimana, un giorno, un’ora, possono cambiare il senso degli eventi.
C’è da dire, intanto, se non mi sbaglio, che Zaniolo aveva giocato per due anni nelle giovanili della Fiorentina. Dei due allenatori che lo avevano avuto alle sue dipendenze, Masitto lo aveva saputo capire; le cose erano andate un po’ peggio l’anno dopo, con Cioffi. Zaniolo aveva giocato meno partite e conosciuto una certa crisi. Ciò non toglie che tutti fossero d’accordo sulle sue qualità di giocatore super.
Racconta Manuel Montali, direttore delle giovanili dell’Entella: “Era l’estate 2016, mancavano tre giorni alla chiusura del mercato. Noi avevamo già una buona squadra Primavera quando l’agente di Nicolò di allora mi contattò. Lo prendemmo a costo zero. Se devo dire il nostro merito fu la rapidità, in tre giorni trovammo l’accordo con lui e con la sua famiglia”.
Se il racconto di Montali è esatto, non ci sono dubbi che a vendere Zaniolo sia stato Pantaleo Corvino, che diviene direttore sportivo il 30 marzo 2016. Il mercato estivo, infatti, chiuse il 31 agosto 2016, e Zaniolo sarebbe stato ceduto intorno al 28 agosto.
Conferma questa ipotesi una dichiarazione del padre di Zaniolo: “La volontà della società di cedere Nicolò ci è stata comunicata l’ultimo giorno di mercato: ci è stato detto che bisognava creare spazio per dei nuovi arrivi, dall’estero, e perché le sue caratteristiche non si sposavano con lo stile di gioco che Guidi applicava in Primavera. A quel punto abbiamo preferito, piuttosto che il prestito in qualche squadra satellite della Fiorentina, di ottenere lo svincolo, non senza fatica, e di tesserarlo con la Virtus Entella”. Zaniolo padre lascia cadere tracce interessanti: una possibile contrarietà di Guidi, ma soprattutto l’arrivo di giocatori dall’estero cui far posto. Il Corvo insomma sarebbe stato tradito dalla sua ricerca inesausta di giovani stranieri. La sua proposta di dirottare Zaniolo in prestito avrebbe determinato la rottura.
Diverso però il parere di Andrea Grammatica, ds del settore giovanile dell’Entella prima di Montali, il quale sostiene di aver lavorato per prendere Zaniolo già a gennaio 2016, un lavoro sotto traccia conclusosi in estate. È la verità o Grammatica sta tentando di prendersi tutti i meriti?
Il gioco delle testimonianze ci avvicina alla verità, ma è soggettivo e sfuggente. Resta l’immagine di una società molto ben organizzata, e che fa della crescita dei giovani uno dei suoi obiettivi principali, che riesce a farsi sfuggire tra le maglie uno dei migliori elementi del vivaio. E quella spiacevole sensazione che Zaniolo sia stato lasciato andare per prendere a costi più alti uno dei tanti stranieri che poi a Firenze hanno combinato ben poco.
di Ludwigzaller
Di
Redazione LaViola.it