In periodo di tamponi, contagi e positività, Rocco54 parla di un virus che ha colpito tanti fiorentini e non
Amici del Blog, ognuno di noi è preso dai problemi suoi e questo “spazio” è un piccolo rifugio sicuro dove è possibile trovare altri “contagiati”, affetti dallo stesso male (fortunatamente in questo caso) incurabile: la fiorentinite. Hai voglia a fare vaccini, tamponi, grinpassi e supergrinpassi, se sei affetto da fiorentinite la degenza è lunga e anche se torni a casa lo strascico ti rimane. Sempre.
Questa forma virale circola nello Stivale, e un po’ anche nel resto del Pianeta, da tanto tempo. Gli scienziati più accreditati hanno individuato nel 1926 l’anno della comparsa, e il “paziente 0” era un’omino che bazzicava l’allora Stadio di Firenze, quello di Via Bellini vicino al Mugnone.
Questo virus colpisce quasi esclusivamente i bambini e, se te lo becchi, “un ti va via, un c’è nulla da fare”. Sul contagio le versioni dei vari “ologi”, cioè virologi, infettivologi, immunologi, mogi mogi perché hanno perso gli orologi, sono come al solito discordanti. C’è chi asserisce che lo si assuma addirittura dal latte materno (e potrebbe essere il mio caso), e chi dice dalla frequentazione di altri bambini già affetti da fiorentinite, altri, per altre vie ancora non catalogabili.
Se i sintomi sono, faccio un esempio, esultare improvvisamente durante un compito in classe in una classe a maggioranza strisciata, e magari fare a botte per una vittoria viola sulla zebra, il bambino va isolato, coccolato, tenuto al caldo, caffellatte e briosche a sfare e, se possibile, gli va fatto avere una maglietta della Viola con tanto di firma di un calciatore (astenersi dal portare roba scaduta tipo Chiesa o Babacar, o improbabile tipo Kokorin).
Gli effetti del “male” sono molteplici. C’è quello che vive la malattia con gioia, che prende solo il lato positivo della cosa, “in fondo è un gioco, dai”, e chi invece non ci dorme la notte e il giorno glià un vervoso che lo porta via … “ma portalo fòri te i’ cane guarda, ‘che mi girano a dumila”.
Insomma, carissimi affetti dal morbo viola, la cosa è seria: non guarirete mai. RassegnateVi e puppateVi fino in fondo la fiorentinite.
di Rocco54
Di
Redazione LaViola.it