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Il Blog dei Tifosi – Caduti alla difesa

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Paolotto analizza l’apparente fragilità difensiva della Fiorentina, alla luce della finale di Coppa Italia persa contro l’Inter

C’è un dubbio che mi arrovella da tempo e ancor di più da quando è finita la finale di Coppa Italia. Un dubbio che ha trovato conferma nei vari commenti del dopo partita, nei quali è stato posto l’accento su come la Fiorentina si sia fatta cogliere alla sprovvista nella fase difensiva. Ogni volta che l’Inter passava la metà campo la nostra squadra pareva  in emergenza, come se stesse accadendo qualcosa di imprevisto al quale non era preparata. Questa è una sensazione molto sgradevole quando si freme allo stadio o sul divano di casa: il senso del pericolo, l’idea che l’avversario in ogni momento possa trafiggerci.

Questo clima di costante pericolo è proprio del gioco coraggioso e arrembante che, per altro verso, porta spesso la nostra squadra a dominare il campo, anche se ha sempre una certa ritrosia a sconfinare all’interno della rete avversaria. Le nostre sembrano soprattutto battaglie di frontiera: si vorrebbe sfondare, ma all’ultimo istante succede, o non succede,  sempre qualcosa che ce lo impedisce. Nel frattempo però il nemico compie sanguinose incursioni nel nostro territorio. Mi sembra, questo, un quadro  che non è frutto della mia fantasia, perché lo vedo spesso confermato da varie parti,  anche da osservatori competenti.

Dicevo del dubbio. Il dubbio è questo. Da un lato c’è questa sensazione di precarietà difensiva che fa stare continuamente in apprensione e per la quale si trovano facilmente dei riscontri reali: per esempio, l’azione che ha prodotto l’occasione fallita da Dzeko nel primo tempo della finale di Coppa Italia. Dall’altro lato c’è l’evidenza oggettiva di una squadra che è undicesima in classifica, ma che ha la settima miglior difesa del campionato. Se si può definire “migliore” una difesa che ha preso 41 reti in 36 partite. Ma, comunque, solo sei squadre ne hanno subite di meno. Insomma, come stanno le cose? È veramente così problematica la nostra difesa?

È un’idea poco scientifica quella che mi sono fatto su questo punto, non corroborata da analisi tattiche e dati statistici. A questo ci penseranno gli esperti del Blog. Secondo me, il modo di giocare di questa squadra non contempla una specifica “fase difensiva”. È un gioco d’attacco che proprio nel martellamento continuo e assillante dell’avversario in avanti  sostanzia anche la difesa. Non è tanto, il banale concetto del “difendersi attaccando” applicato in maniera scientifica – perché questo conterrebbe consapevolmente in sé, comunque, anche una determinata strategia per tenere al riparo la difesa – quanto la conseguenza naturale e inevitabile  di un gioco votato esclusivamente all’attacco, nel quale anche i difensori hanno compiti di propulsione e non di copertura. In questa ottica, il solo pensiero di difendersi non è neppure considerato. Ed ecco che, quando accade di doverlo fare, la squadra è colta di sorpresa. Tutte le volte. Non si prendono tanti gol solo perché queste “volte” non sono frequenti, visto che si tiene la palla quasi sempre dall’altra parte del  campo, ma quando accade si va regolarmente in barca. Non capita troppo spesso, è vero, ma sempre troppe volte per chi abbia delle ambizioni.

Questo concetto di gioco al quale mi pare si ispiri la Fiorentina è sicuramente molto suggestivo e gratificante per un tifoso – beninteso, saldo di coronarie – che voglia vedere la propria squadra vogliosa sempre d’imporsi e di cercare la vittoria. Credo però che alla nostra attuale squadra difettino vari fattori perché un simile tipo di gioco le si addica. Servirebbero difensori “propulsori”, ma anche  veloci per andare a riprendere il nemico quando si incunea nella nostra metà campo, così come anche degli esterni avanzati dotati di polmoni e volontà per svolgere la stessa funzione sulla fascia. E poi servirebbero anche degli attaccanti più inesorabili sotto rete, perché alla fine “attaccare” è lo strumento, non è il fine. Il fine è segnare, soprattutto se per cercare di farlo si trascura di difendersi: in questi casi di gol bisogna farne tanti.

Mi sa che per attrezzarsi a giocare con profitto  in questo modo affascinante servirebbero giocatori con altre caratteristiche e che, per poterceli permettere, ci vorrebbe un emiro.

di Paolotto

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