Senza Pezzella e Pjaca al dall’Ara i tre punti servono come il pane alla squadra di Pioli. Possibili cambi. Il tecnico deciderà all’ultimo
Doveva e poteva essere la svolta per Marko Pjaca la gara di Bologna. Ed invece un problema fisico rimediato in nazionale lo ha costretto ai box. Così come Pezzella. La gara della svolta dovrà comunque esserlo per la Fiorentina. O torna da Bologna con tre punti, oppure la stagione potrebbe già prendere la piega della mediocrità e dell’anonimato. Perché poi arrivano Juventus e Sassuolo. E se non dimostra di poter vincere con squadre come quella di Inzaghi, così come non è riuscita a farlo con Cagliari e Frosinone, allora c’è poco di cui esser fiduciosi in chiave Europa.
Non è un dentro o fuori. Ma quasi. Ed è vero che la classifica ancora è tutto sommato positiva. Ma serve un segnale forte dalla gara di Bologna, ovvero tornare a fare passi in avanti dopo i giganteschi e costanti passi indietro fatti da questa squadra nelle ultime settimane.
Servono in primis i punti, la prima vittoria esterna del campionato, ma anche la prestazione. Segnali di crescita dei singoli. Simeone, Gerson, Chiesa su tutti. Cambi e stravolgimenti non ne sono attesi dietro, con Ceccherini che sostituirà Pezzella, e Milenkovic ancora a destra. Davanti al posto di Pjaca la logica del Pioli pensiero direbbe Mirallas. Il momento è delicato e forse è il tempo meno indicato per gli esperimenti. Ma l’ipotesi Gerson esterno alto e Norgaard in mediana intriga. E non poco. Ballottaggio per il danese con Edimilson.
La panchina di Pioli non traballa affatto. A differenza di quella di Inzaghi. Ma un altro passo falso alimenterebbe ulteriormente il clima di pessimismo che via via sta prendendo piede attorno alla Fiorentina. Mentre Corvino difende il suo operato e quello della società, come sempre del resto, la credibilità di mister, dirigenza, squadra e società passa anche da un risultato positivo o meno a Bologna. Il rischio non è la contestazione. Ma l’abitudine alla mediocrità che cozza con il dna del fiorentino. 1700 tifosi saranno al Dall’Ara anche per questo. Vincere contro i rossoblu conta di più. Per poi provare l’impresa contro Cr7 e soci con un clima di maggior serenità e carica. Ma soprattutto per ritrovare fiducia e sorrisi attorno ad una viola che con l’autunno è appassita e ha suscitato più tristezza che gioia.

Di
Gianluca Bigiotti