È tempo di calciomercato e, mai come quest’anno, la Fiorentina si trova costretta a fare uno sforzo per aggiudicarsi un attaccante che possa non far rimpiangere la doppia assenza di Rossi-Gomez (nella speranza che il tedesco torni prima possibile e che per Pepito non ci siano grosse complicazioni a causa del sollecitamento al crociato). Il nome più gettonato, ormai, sembra essere quello di Alessandro Matri, attaccante che non riesce a trovare spazio nel Milan e che avrebbe tutta la volontà e l’entusiasmo di approdare a Firenze, alla corte di Montella, per rimettersi in gioco. Un modo per riprendersi la giusta visibilità per soddisfazione personale e per cercare di convincere Prandelli a riprenderlo in considerazione in vista dei prossimi Mondiali in Brasile, ormai alle porte. Senza dimenticare che, prima di tutto la Fiorentina è ancora in corsa per tre obiettivi (3° posto, Europa League e Coppa Italia), poi che a Matri Firenze piace moltissimo. È capitato in più di un’occasione di pizzicarlo nella città toscana a cena con gli amici o impegnato in una passeggiata romantica con la sua velina Federica Nargi.
Allora, LaViola.it ha deciso di chiedere ad uno che lo conosce bene, ovvero Pierpaolo Bisoli, un parere sul suo eventuale approdo in riva all’Arno. L’attuale tecnico del Cesena ha avuto il piacere di allenarlo (seppur per pochi mesi) quando stava facendo vedere al calcio italiano tutte le sue qualità di bomber implacabile. E, in esclusiva, ci ha raccontato tutti i pregi dell’attaccante sul quale avrebbe deciso di puntare la società viola.
Bisoli, lei che lo ha avuto a Cagliari, ci racconta… Matri?
«Innanzi tutto è un bravissimo ragazzo, è serio e un gran lavoratore».
E in campo?
«In campo ha caratteristiche importanti per qualsiasi compagine. Può giocare da prima o seconda punta e lavora molto per la squadra. È una attaccante che sa giocare di sponda, andare negli spazi, attaccare la profondità ed è molto abile nell’uno contro uno. E quando serve, sa tenere palla e far salire la squadra. Ho avuto il piacere di allenarlo a Cagliari e ricordo che, nel solo girone d’andata, fece ben 8 reti. Non capisco l’involuzione che ha avuto nel Milan, forse la troppa pressione, non so… ma io sono certo che sarebbe l’ideale per la Fiorentina in questo momento».
Proviamo ad inserirlo nell’attuale Fiorentina, in un ipotetico 3-5-2 o 4-3-3 senza Gomez e senza Rossi.
«In assenza del tedesco e di Pepito, nel 3-5-2 Matri è perfetto come prima punta al fianco di una seconda punta che potrebbe essere Ilicic. Nel 4-3-3, lo vedrei bene come punta centrale in mezzo a Cuadrado e Vargas, per esempio».
E quando tornerà Mario Gomez?
«Nessun problema. In quel caso, Matri potrebbe indossare i panni della seconda punta al fianco del tedesco ex Bayern Monaco. Davvero, se la Fiorentina dovesse prendere Alessandro farebbe un ottimo affare».
Un ottimo affare che potrebbe essere reciproco?
«Assolutamente si. Per Matri Firenze sarebbe una vetrina importante. Conosco molto bene la piazza e i tifosi fiorentini (passionali e coinvolgenti), quindi so cosa significa far parte della Fiorentina. Significa far parte di una piazza importante con un pubblico che sa stimolarti come pochi. Senza dimenticare che, oggi, la Fiorentina è una società in costante crescita, ambiziosa, che vuole vincere. Non è certo una squadra di secondo piano! Insomma, Matri non lo sento da un po’, ma se dovessi dargli un consiglio non avrei dubbi: gli direi di accettare Firenze, senza ‘se’ e senza ‘ma’. Rimettendosi in gioco e facendo bene in maglia viola, avrebbe anche la possibilità di riconquistare la Nazionale… ».
Vuole chiudere con un pensiero su Pepito Rossi?
«Sì, con molto piacere. Pepito è un grande giocatore che ha solo avuto tanta sfortuna. È una punta moderna che ha eccelse qualità tecniche e vede la porta come pochi. In pratica è il top player che sognano tutti. Questo infortunio non ci voleva: purtroppo, un attaccante come lui ha un modo di giocare diverso, è uno che sterza molto sollecitando le articolazioni. Spero che possa rientrare prima possibile anche se è giusto non affrettare i tempi. Per il collaterale, di solito, servono un paio di mesi per il recupero, ma è emersa la sollecitazione al crociato. Il suo, poi, è un ginocchio che ha avuto tanti problemi, servirà maggiore cautela. Però dico: forza Pepito!».
Di
Redazione LaViola.it