Il terzino ex Pescara rientrerà alla Fiorentina dopo l’annata in nerazzurro. In attesa del mercato, con l’obiettivo Europeo
“Firenze rimarrà sempre la mia seconda casa”. Lo disse Cristiano Biraghi poche ore dopo il suo ritorno all’Inter, squadra dov’era cresciuto nel settore giovanile e che rappresentava “un sogno e un obiettivo fisso, visto che vengo da una famiglia di interisti”. Due anni intensi alla Fiorentina per il terzino di Cernusco sul Naviglio: preso a 2 milioni dal retrocesso Pescara, aveva giocato 75 partite con 2 gol e 10 assist in viola. La Nazionale, il dramma di Davide, l’Europa sfiorata. Fino al lungo tira e molla per farlo tornare a Milano. Ora, però, è di nuovo tempo di rientrare a Firenze.
ILLUSIONE INTER. Lo farà, Biraghi, dopo alcuni giorni di vacanza extra, visto che con l’Inter è arrivato fino alla finale di Europa League poi persa contro il Siviglia. In panchina, la scorsa settimana contro gli andalusi, e titolare solo 3 volte nelle ultime 14 partite stagionali tra campionato e coppa. Una stagione vissuta con grandi speranze all’inizio, con ampio minutaggio concesso da Conte fino a gennaio e il grande entusiasmo per il sogno nerazzurro. Poi l’arrivo di Young lo ha proiettato mano a mano verso la panchina, specie dopo il lockdown. E là a sinistra, per la prossima stagione, l’Inter è intenzionata a prendere un altro giocatore di livello internazionale. Tanto che sarebbe vicina ad Emerson Palmieri dal Chelsea. Anche per questo, insomma, non si è concretizzato il rinnovo dello scambio di prestiti con Dalbert.
DISCONTINUITA’. Con la Fiorentina che, a sua volta, non era così soddisfatta del rendimento del brasiliano. Tanta corsa, sì, per Dalbert, ma anche una qualità tecnica che spesso ha lasciato a desiderare. 34 partite totali tra campionato e coppa per l’ex Nizza, con 4 assist in Serie A e uno in Coppa Italia. Nessun gol, ma soprattutto una certa discontinuità che ha contraddistinto la sua esperienza. Tanto che in 4 delle ultime 6 gare era rimasto a sedere per 90′ in panchina, con Iachini che aveva adattato a sinistra Lirola. Una media voto di 5,5 secondo La Gazzetta durante tutto il campionato. “Il mio idolo è sempre stato Roberto Carlos fin da quando ero bambino, adesso però il mio riferimento è Marcelo del Real Madrid”, disse Dalbert in sede di presentazione. La sua stagione, però, ha raccontato ben altro.
I NUMERI. E Biraghi? In totale 37 partite per lui all’Inter quest’anno, di cui 24 da titolare. 2121 minuti giocati, con 3 gol e 7 assist. Per la Gazzetta una media voto di 5,91 nell’arco del campionato. 9,78 i chilometri percorsi di media in partita per l’azzurro (9,54 per Dalbert, dati Lega). 747 i passaggi effettuati (dati Whoscored), 165 quelli sbagliati (958 totali per il brasiliano, 206 sbagliati), 30 i contrasti vinti con 16 dribbling subiti (52 contrasti vinti e 34 dribbling subiti per Dalbert), 29 le palle perse (56 per il brasiliano), 34 i passaggi chiave che hanno portato ad occasioni da gol (38 per il ‘rivale’), 14 i tiri totali (18 per Dalbert).
DA DALBERT A BIRAGHI. Due giocatori, insomma, che come valore si equivalgono, anche se hanno caratteristiche diverse. Per il momento la Fiorentina saluta Dalbert, e riaccoglie Biraghi. Un anno dopo quel tira e molla che portò il terzino a non giocare la prima di campionato con Montella in attesa di andare all’Inter (con gli ultimi giorni di agosto 2019 vissuti quasi da ‘separato in casa’, con la forte volontà di tornare in nerazzurro). Nel frattempo sono cambiate molte cose, in primis Iachini e il suo staff. Oltre a una società che, rispetto ai giorni in cui Biraghi aveva ormai deciso di voler tornare in nerazzurro, ora si è consolidata. Il mercato è lungo, la Fiorentina là a sinistra segue da vicino, da tempo, anche i vari Sema, Spinazzola e non solo. E qualcun altro, in ogni caso, prenderà, visto che da Terzic a Igor, agli adattati Lirola e Venuti, fino al rientrante Ranieri, nessuno dà particolari garanzie neanche come eventuale ‘riserva’. Intanto, però, Biraghi è atteso al rientro a Firenze. Qualche giorno di vacanza extra e poi dovrebbe unirsi al gruppo di Iachini. Con l’obiettivo Europeo che resta nel mirino. E un occhio al mercato che potrebbe portarlo di nuovo lontano dalla Fiorentina.

Di
Marco Pecorini