Le dichiarazioni del capitano gigliato nella conferenza stampa che anticipa la finale di Conference: “Vogliamo cambiare un risultato che l’anno scorso non meritavamo”
Cristiano Biraghi, capitano della Fiorentina, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della finale di Conference League contro l’Olympiacos. Queste le sue dichiarazioni: “Finale di partita a Praga? Ci pensi sempre, nella vittoria o nella sconfitta sono avvenimenti talmente grandi che te li porti dietro tutta la vita. È passato solo un anno, la cosa è fresca, l’amarezza è talmente tanta che cerchi di condividerla con chi ti ha seguito per tutto il percorso, che sono i nostri tifosi. Anche se un momento brutto, era da condividere insieme a chi è venuto a Praga. Ora siamo qui, siamo stati bravi ad arrivarci per il secondo anno consecutivo. Arriviamo qui con grande consapevolezza e rispetto per l’avversario. Siamo pronti a ribaltare tutto e trasformare quell’amarezza in voglia di rivalsa”.
SPIRITO DI RIVALSA PER COME FU CONDIZIONATA INDIVIDUALMENTE LA PRESTAZIONE NELL’ALTRA FINALE. “Sicuramente ho senso di rivalsa, ma c’è anche da parte di tutti quelli che c’erano l’anno scorso. Vogliamo tutti cambiare un risultato che l’anno scorso non meritavamo, purtroppo però, essendo una finale, abbiamo fatto qualche errore più di loro e siamo stati puniti. Vogliamo fare una grande partita e portare via questo trofeo, per tutto quello che abbiamo fatto in questi tre anni col mister, per l’amore dimostrato da Firenze, per gente che purtroppo non c’è più. Abbiamo tante motivazioni. Ora non rimane che arrivi il prima possibile la partita: siamo qui e vogliamo vincere”.
CAMBIAMENTI IN QUESTI TRE ANNI DI CICLO ITALIANO. “La crescita è stata esponenziale e si vede. Abbiamo avuto la fortuna, in un calcio che va talmente veloce e in cui si cambia tanto, di lavorare tre anni con lo stesso allenatore, penso sia importante per un tecnico avere questo tempo per lavorare. Ce lo diciamo spesso: tanti errori che facevamo il primo anno non li abbiamo più fatto ma ne sono venuti fuori altri e abbiamo cercato di migliorare anche questi. Poi non si è mai perfetti, ma la crescita è evidente e lo si vede. L’anno prossimo giocheremo ancora in Europa, anche se ancora non sappiamo quale. Abbiamo giocato tantissime partite, tutti hanno preso parte a questo cammino. Non sarà il risultato di domani a cambiare il mio pensiero di questi tre anni stupendi. Io c’ero anche prima di questi tre anni: so dov’eravamo, non stavamo facendo queste conferenze. Il campo parla: abbiamo raggiunto obiettivi straordinari“.
COSA DIRE A ITALIANO PER CONVINCERLO A RESTARE. “Voi date per scontato che va via sicuro? Sapete più noi di voi. Nell’ultimo mese sentivo che chiedevate al mister del futuro, delle voci, però le risposte che dava quando diceva che stava pensando solo al campo non erano di circostanza, è la realtà. Non ho mai pensato al prossimo anno, se lui c’è o non c’è, perché c’è una finale da disputare. Prima di quello a Cagliari c’era da mettere in cascina la Conference. Ci sono state talmente tante cose a cui pensare che è veramente complicato. L’unica cosa che posso dire è che domani intanto dobbiamo fare quello che dobbiamo fare, vogliamo assolutamente vincere questa finale, per quest’alchimia che si è creata tra noi e Firenze. Poi quando il mister ci dirà cosa vuole fare lo accetteremo, ma quel che ha fatto in questi tre anni è sotto gli occhi di tutti. Se decidesse di andare via chiaramente ci dispiacerebbe, perché ci ha dato veramente tanto. Ma non è giusto: ci rivediamo venerdì o sabato e ci rivediamo”.
SE PENSO ANCORA SIA LA MIGLIOR FIORENTINA IN CUI HO GIOCATO. “Non ho potuto giocare nelle Fiorentine che lottavano per vincere gli scudetti. Da quando ci sono io, sicuramente è la squadra più completa, che ha avuto una maturità importante dopo tre anni in cui abbiamo imparato molto. Con una società dietro che investe molto tempo e denaro. Continuo a pensare che sia la Fiorentina migliore in cui sono stato”.
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Redazione LaViola.it