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Biraghi: “Ho sempre cercato di proteggere il gruppo. Vogliamo vincere per i tifosi e per Astori”

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Le parole del capitano della Fiorentina in conferenza stampa da Praga, alla vigilia della finale di Conference

Parla così Cristiano Biraghi in conferenza stampa da Praga: Ho sempre cercato di proteggere il gruppo, perché so quanto è complicato nei momenti di difficoltà, quando ognuno di noi sta male per i risultati, subire anche le pressioni e le critiche esterne, che è inevitabile che ci siano nel nostro mondo. Ma la cosa importante era tenere il gruppo lontano da queste cose, e uscirne il prima possibile. Domani non sarà facile aprire il forziere del West Ham, ma siamo arrivati qui, vuol dire che siamo forti. Ci giocheremo le nostre carte”.

LA PARTITA PIU’ IMPORTANTE. “Sicuramente una finale è la partita più importante, lo era anche quella di Coppa Italia. E’ tra le partite più importanti della mia carriera, ha un sapore maggiore perché in caso di vittoria vorrebbe dire portare a Firenze un trofeo che manca da tantissimi anni, e che pochissimi giocatori passati da Firenze hanno avuto l’onore di fare”.

DISCORSO ALLA SQUADRA.Non ho preparato niente per la squadra, domani quando si arriverà al punto c’è un mix di emozioni che ti fa perdere le parole. Non mi sono preparato niente, è una partita che si prepara da sola, se la squadra avrà bisogno del mio supporto io sono a disposizione”.

RAPPORTO CON I TIFOSI. Il rapporto che si è creato è molto bello, sono molto contento. È ancora più bello pensando a com’era all’inizio, si è capovolta la situazione. I tifosi della Fiesole sono fantastici, ci hanno seguito in trasferte allucinanti. Se ripenso che sono venuti fino a Sivas, Riga, Istanbul… tutte trasferte infrasettimanali in cui gente che lavora come loro spende soldi e tempo che potrebbe regalare ai familiari e ai loro figli. È una cosa che come squadra cerchiamo di trasmettere, andare in campo e dare di più di quello che abbiamo per questa gente che fa di tutto per la Fiorentina, che mette la Fiorentina al primo posto nella loro vita. Come avevo detto anche prima dell’Olimpico, sicuramente usciremo senza rimpianti, lasceremo tutto in campo”.

DALL’OLIMPICO A PRAGA. “L’esperienza di Roma sicuramente aiuta. Sai a cosa vai incontro, non è più l’emozione della prima volta. Un po’ conta. Soprattutto bisogna essere bravi a ripetere la prestazione che abbiamo fatto all’Olimpico, non il risultato ovviamente. Ma abbiamo approcciato bene, veramente forte, sembrava avessimo giocato 20 finali, invece in tanti eravamo alla prima. E poi sappiamo che non possiamo fare errori, ogni errore in finale vale 10 errori in campionato. Ma dobbiamo portarci dietro quell’atteggiamento”.

A CASA DI BARAK. “Sicuramente Tony è entusiasta di giocare una finale a casa sua, nella sua città. Alzare una coppa nella sua città sarebbe fantastico, noi siamo pronti ad avverargli questo sogno”.

DAGLI ANNI PIU’ BUI. “Abbiamo passato tanti momenti che abbiamo condiviso, momenti anche molto negativi, dove non è stato semplice passarci sopra. Ma se siamo qui oggi è perché vogliamo bene a questa maglia e abbiamo sempre garantito massimo impegno e massimo rispetto per la gente che la segue. Abbiamo sempre voluto arrivare a vincere, sarebbe molto appagante vincere domani, oltre che per la gente anche per noi due e altri che c’erano negli anni più bui”.

C’E’ CHI E’ ANDATO VIA PER PUNTARE A VINCERE. Riferimento a Chiesa e Vlahovic:  “L’importante è la partita di domani, di chi è qui adesso. Non parlo di chi è andato via”.

PER ASTORI. “Lui è sempre con noi, è un pensiero costante. Anche perché ce l’abbiamo all’interno dello spogliatoio, lo viviamo quotidianamente. C’è il suo armadietto, ci sono le sue foto. Per chi lo ha conosciuto come noi può essere un motivo in più per alzarla anche per lui”.

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