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Biraghi: “La vittoria col Verona non è un caso. Veretout che piede!”
Ha parlato sulle frequenze di Lady Radio, il terzino sinistro della Fiorentina, Cristiano Biraghi. Queste le sue parole: “La vittoria ci serviva, se arriva così ancora meglio. Ci mancavano i tre punti, le prestazioni pur con qualche errore c’erano state. Da domenica è iniziato il nostro campionato. Sappiamo che dobbiamo migliorare in molte cose, ci sono tanti nuovi e non lavoriamo insieme da tanto. Ma una vittoria così non arriva per caso: abbiamo qualità e dobbiamo lavorare ogni giorno per fare il massimo fino alla fine dell’anno. Ancora dobbiamo amalgamarci bene. Alcuni stranieri ancora faticano con l’italiano ma siamo tutti bravi ragazzi e vogliamo fare gruppo. Siamo vogliosi di dimostrare, essendo giovani. Benassi lo conosco da tanto, abbiamo passato momenti belli e brutti in Under-21, con gioie e dolori. Abbiamo un certo tipo di rapporto ma mi trovo bene con tutti: anche gli stranieri sono a posto. Normale parlare di più con gli italiani, condividiamo la lingua. In una stagione ci saranno momenti difficili e quelli belli: l’importante è rimanere equilibrati. Non gioire troppo né demoralizzarsi troppo. Io i problemi li leggevo da fuori, da quando sono arrivato il calore dei tifosi è stato importante. Anche dopo la sconfitta con la Sampdoria sono stati con noi, e a Verona sapevamo di avere supporto. Siamo uniti con la tifoseria: sappiamo che sono importanti, e viceversa. Insieme possiamo raggiungere buoni obiettivi. La cosa più importante, oltre al risultato, è rendere conto alla piazza e alla società, dando il massimo di quello che abbiamo. In campo può succedere di tutto, ma approccio e voglia non devono mai mancare. Fin qui non sono mai mancati e non mancheranno. Della Valle? Sono arrivato da poco. Siamo concentrati sul lavoro: la società ci mette a disposizione ogni giorno ottime strutture. Più siamo tutti uniti, più le cose andranno nel verso giusto. Non vedo discrepanze”.
Ha poi continuato soffermandosi sul trasferimento dal Pescara alla Fiorentina: “Sapevo dell’interesse di qualche squadra su di me, ma della Fiorentina non sapevo nulla. Mi ha contattato l’agente, che ringrazio, e in tre-quattro ore ero a Firenze. Avevo fatto la preparazione con il Pescara: anche se ero in uscita avrei dovuto farmi trovare pronto sin da subito. Per ora mi è servito, vediamo. Questa è un’occasione importante, non so se della vita: do il massimo tutti i giorni e poi vedo cosa viene. È uno dei più grandi club in Italia, e ogni volta che ho indossato questa maglia ho avuto una grande emozione. Mi fermerò a Firenze: non voglio spostarmi. Sono arrivato in una società importantissima, che ne ha poche davanti. Non vedo motivi per spostarmi. Pioli? Come persona vale tanto. Dovevo trovare fiducia venendo da una situazione non delle migliori, e lui l’ha fatta sentire. Il rapporto umano viene prima del rapporto lavorativo. Il lavoro che fa è utile alla squadra, la fase di non possesso è importantissima. Se non prendi gol non perdi. Il mister lavora su tutto, soprattutto dove ci sono carenze. Non mi sento né titolare né riserva: lavoro al massimo per essere a disposizione al massimo della condizione per il mister. Giocherò e non giocherò, non ci sono problemi. L’avversario più difficile? Gli esterni delle grandi squadre, supportati, diventano ancora più forti. Il livello della A si è alzato negli ultimi anni e ogni partita è più difficile. Battere gli angoli? Sono a disposizione, il mister sa che è una mia caratteristica. Sono abituato a calciare i piazzati, il mister ha deciso così. Cercherò di battergli meglio possibile per sfruttare i centimetri della squadra. La punizione di Veretout? Sulla palla c’eravamo io e lui, chi se la sente tira. Da quella zona di campo era giusto facesse lui. Io gli ho detto di stare tranquillo e tirare come sa: ha un piede incredibile”.