Rassegna Stampa
BIraghi, il capitano senza fascia al servizio di Palladino
Il capitano viola finito in panchina dopo il cambio di modulo e soprattutto l’arrivo di Gosens, divenuto nuovo titolare a sinistra
L’esperienza e il carisma del capitano, anche senza fascia. Non sempre si ha bisogno di indossarla, specie se si è ormai riconosciuti come tale all’interno di un gruppo con una base solida, cresciuta assieme negli anni e cementata nelle notti di felicità e di grande amarezza. Scrive la Repubblica.
Cristiano Biraghi e la sua nuova vita. Trentadue anni, da sette stagioni in viola, erede e portatore del messaggio di Davide Astori che vivrà sempre nel cuore del club e della sua tifoseria. Le ritrovate certezze della Fiorentina di Palladino passano anche dalla scelta del tecnico di fare a meno del suo laterale sinistro a vantaggio di un Gosens sempre più centrale nel gioco dei viola.
Biraghi si è fatto interprete del credo del nuovo allenatore fin dai primi giorni
In allenamento, nelle amichevoli estive, durante il ritiro al Viola Park e poi in Inghilterra. Non solo l’iniziale concezione della difesa a tre, nella quale Cristiano era uno dei perni come terzo di sinistra. Ma anche nel nuovo modo di intendere un gioco che rispetto al triennio di Vincenzo Italiano è cambiato radicalmente. Nelle idee, nei nuovi protagonisti, nell’attuazione in campo.
Il capitano, fascia al braccio, sempre titolare in campionato nelle prime cinque giornate. Poi il passaggio alla linea a quattro, Gosens che prende il posto largo sulla sinistra e non lo lascia più. Biraghi che prende atto, non si scompone, continua ad aiutare i suoi compagni e a dare il contributo necessario quando chiamato in causa.
Comprende il momento, consapevole che la squadra coi suoi risultati vengano prima di tutti. Anche di un capitano che non si è mai risparmiato nel metterci la faccia e prendersi le sue responsabilità.
