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Biraghi e Bonaventura, la vecchia guardia non tradisce

A Marassi anche i nuovi hanno convinto, ma è stata soprattutto la notte dei leader della vecchia guardia

Lo avevamo lasciato con un grosso cerotto viola sulla testa a coprire gli 8 punti di sutura, scrive il Corriere Fiorentino. Lo ritroviamo mentre imita l’esultanza del campione di Mma Conor McGregor. Il primo gol della Fiorentina nella nuova Serie A è arrivato già dopo 5 minuti e a segnarlo è stato proprio il suo capitano, Cristiano Biraghi. Un gol bellissimo, dopo aver ricevuto palla da Nzola, calciando di destro (non il suo piede) all’incrocio una volta rientrato con una finta da attaccante puro. Poco più di mezz’ora dopo, al 35’, su calcio d’angolo è stato bravo a trovare la testa di Nico Gonzalez per il gol del 3-0. Questa sì, gli assist, la sua vera specialità. Dodici lo scorso anno in tutte le competizioni, oltre a due gol totali.

Al di là dei numeri, è apparso in grande forma sia mentale che fisica. Del resto, con 31 anni da compiere il primo settembre, «Biro» è all’apice della carriera. Le due finali perse hanno certo lasciato traccia, soprattutto per lui che portava la fascia al braccio, ma evidentemente gli hanno anche dato grandi motivazioni. Le stesse che deve aver percepito dopo l’acquisto di Fabiano Parisi che per la carta d’identità rappresenta di certo il futuro, ma già oggi alza il livello della competizione per una maglia da titolare sulla sinistra della difesa. Pure i nuovi hanno dato segnali positivi. Eppure è stata la notte dei leader della vecchia guardia, un segnale importante per una squadra che ha cambiato molto e che ha giovani interessanti da crescere.

Come Biraghi, infatti, anche l’altro «veterano» Bonaventura è ripartito con un gol e un assist. Una rete facile nell’esecuzione visto che si è trovato il pallone sui piedi dopo il palo di Gonzalez, ma senza dimenticare che quella di farsi trovare sempre al posto giusto nel momento giusto è una dote rara. Al pari di Biraghi, dopo il gol ha aggiunto un assist al proprio bottino facendo finta di calciare e poi, con grande classe, pennellando una parabola che incrociasse l’inserimento di Mandragora, che ha dovuto solo segnare di testa. Una sorta di «Fattore B» per la Fiorentina.

Arriverà il tempo in cui saranno i nuovi ad essere protagonisti, o per lo meno è ciò che si augurano tutti, ma è confortante per la Fiorentina poter contare con questa affidabilità sulla vecchia guardia. Senza dimenticare che, anche se è un po’ più giovane di loro due, un altro dei leader ha risposto presente: Nico, appunto, a segno con la 10 sulle spalle. Prima il palo che ha favorito Bonaventura, poi ha staccato di testa più in alto di tutti.

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