Rassegna Stampa
Bianco c’è: può essere una risorsa. Cabral ancora a secco
Italiano prende appunti dopo il buon test con il Monaco: 4-2-3-1 sempre modulo di riferimento, il brasiliano fatica ancora
Prove tecniche ed esperimenti. Questa volta in una partita vera. Già, perchè Fiorentina-Monaco rappresentava senza dubbio la sfida da inquadrare con maggiore interesse. Soprattutto per Italiano. E’ finita 1-1 (con gol di Ranieri e pareggio francese di Boadu), ma il risultato è oggettivamente il dato meno importante. Il 4-2-3-1 è ormai la nuova impronta della squadra viola. Certo, a questo punto, ci sarà da vederlo funzionare con Nico Gonzalez e Ikonè, così come sulla mini-mediana davanti alla difesa dovrà andare a ricollocarsi Amrabat. Ma di sicuro il lavoro fatto da Bianco anche ieri è da prendere in considerazione per la ripresa della stagione (salvo eventuali mosse di mercato magari già programmate). Così scrive La Nazione.
ALTRI SEGNALI. Bianco si è mosso con la personalità giusta e con i tempi adatti a coprire e far ripartire la manovra. Riuscendo, in qualche modo, anche a mettere in ombra il lavoro del compagno di reparto, Mandragora. Molto buone, insomma, le sensazioni e di sicuro in attesa di un Amrabat che dovrà smaltire la sbornia e la stanchezza mondiale, potrà giocarsi chance preziose.
ANCORA A SECCO. Detto che Benassi e anche Saponara se la sono cavata più che discretamente, ma che per entrambi non c’è sull’orizzonte la possibilità di battere la concorrenza di Nico e Ikonè, il discorso scivola inevitabilmente su Cabral. La pressione e l’attesa sul centravanti brasiliano ha finito per esaurirsi in un nulla di fatto anche contro il Monaco. Nessun gol, qualche proiezione apprezzabile, e un errore macroscopico con un diagonale (da destra a sinistra) da buona posizione ma completamente fuori misura rispetto alla porta. Cabral, insomma, non ha superato anche questa prova: le possibilità di scavalcare Jovic nelle gerarchie di Italiano si cominciano ad avvicinare allo zero.
