Il ct della nazionale femminile: “Non basta metter toppe. I problemi del calcio ci sono da tempo. Serve pensare al domani”
Milena Bertolini, ct della Nazionale femminile italiana di calcio parla così a Tuttosport:
CAMBIAMENTO. “Non è scontato che si esca migliori, ma ci dobbiamo provare. Invece quello che sto vedendo è molta attenzione sull’immediato, su mettere una toppa al problema, senza avere una visione di insieme su come migliorare per il futuro. Ad esempio, fare ripartire il campionato è importante perché, parliamoci chiaro, il calcio è un’industria che garantisce posti di lavoro, entrate, interessi, e come tale va rimessa in moto. Ma vogliamo davvero ripartire nelle stesse condizioni oppure pensiamo di formulare proposte di cambiamento? C’è bisogno di cambiamento e di un pensiero più complesso, creare un progetto, proporre a chi ha compiti di Governo una strategia. Le energie devono essere incanalate anche sul domani: ora stanno venendo al pettine tutti i nodi, le fragilità di questo sistema. E in una visione d’avanguardia, lo sviluppo del calcio femminile è importante per la società perché porta valori, perché piace alla gente, perché contribuisce al benessere delle persone”.
ITALIA MASCHILE VS FEMMINILE. “Penso che la proposta di Roberto Mancini sia bellissima, è un messaggio anche culturale di alto profilo. Lui è davvero una persona molto avanti e ha una sensibilità anche per la nostra realtà che non tutti possiedono. Io avevo proposto di giocare a Brescia anche la partita contro la Danimarca di qualificazione all’Europeo che si disputerà in autunno, oppure a Bergamo. E un giorno, speriamo presto, sarebbe bello portare la Nazionale femminile allo Juventus Stadium lì dove è stato tagliato il traguardo dei 40.000 spettatori per Juve-Fiorentina”.

Di
Redazione LaViola.it