L’ex numero 10 della Fiorentina ripercorre il trasferimento alla Juventus e racconta anche l’aneddoto del famoso certificato medico per non andare in ritiro
Attraverso il podcast BSMT di Gianluca Gazzoli, Federico Bernardeschi ha ripercorso le tappe della propria carriera, ricordando anche il trasferimento dalla Fiorentina alla Juventus. Un momento che ha spezzato in modo definitivo il suo rapporto con Firenze e i tifosi viola. “E’ stato pesante. Non solo vai alla Juve, ma è il numero 10 ad andare alla Juventus. Lo capisco, fa parte del gioco. Non è stato facile perché avevo 23 anni, sono opportunità che uno può decidere di cogliere o no. Io decisi di coglierla, la Fiorentina mi ha dato tanto e questo non lo dimenticherò mai, è imprescindibile per me. Ti prendi anche le responsabilità delle scelte che fai. Sai cosa può scatenare una scelta del genere, lo fai consapevolmente. Io avrei voluto ringraziare perché la Fiorentina mi ha portato fino lì, ho tanti amici a Firenze. Lasciare così dispiace perché non hai la possibilità di dire un grazie sincero. Mi fecero uno striscione fuori dal Franchi con delle cose comprensibilmente pesanti. Lo accetti, ti fai le ossa e vai avanti”.
IL FAMOSO CERTIFICATO. “Fui il primo a lanciare la moda del certificato medico. Non mi presentai in ritiro perché la trattativa non si sbloccava, la Fiorentina magari faceva delle storie anche se era bene o male fatta. Ad un certo momento loro volevano che andassi in ritiro, ma io lo sapevo che se fossi andato mi avrebbero ucciso… Perché devo farlo se si può sbloccare prima? Lì scatta il certificato medico e lì si sblocca tutto. Perché alla fine l’interesse è comune ed è di entrambi”.
Di
Redazione LaViola.it