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Bernardeschi, l’uomo per l’Europa. Il rinnovo che balla, tra clausola e ingaggio da big

Squalificato ieri sera a San Siro, Federico Bernardeschi ha ricaricato le batterie in vista della partita di ritorno di Europa League con il Borussia Mönchengladbach. E’ il lato positivo di un’assenza bruciante in una sfida delicata di campionato, la consolazione di un ragazzo che avrebbe tanto voluto dare una mano anche ieri sera alla sua Fiorentina, uscita sconfitta dallo spareggio per l’Europa. E’ stato costretto, invece, a vestire i panni del tifoso, a guardare e sostenere i compagni dalla tribuna, ma tra appena quattro giorni potrà rifarsi, trascinare la Viola al Franchi contro i tedeschi già battuti all’andata per uno a zero grazie a una sua magia su punizione: nulla è scontato, ma la qualificazione agli ottavi è in discesa e Firenze è libera di sognare. La Coppa è prestigio e ambizione, anche alternativa per avvinghiarsi all’Europa dopo il ko, pesante, di ieri sera. Così scrive Il Corriere dello Sport – Stadio.

SIMBOLO. Sono giorni importanti, per il gioiello di Carrara, al di là della svolta che ha impresso ai sedicesimi e all’attesa per il retour match contro il Borussia. Sono giorni importanti perché sta per aprirsi il tavolo, attesissimo, del rinnovo contrattuale: per i Della Valle (anche il patron Diego ieri sera era in tribuna a San Siro, con il fratello Andrea, Giancarlo Antognoni e Andrea Rogg), Bernardeschi è destinato a diventare simbolo del nuovo ciclo viola, capitano di una squadra giovane e competitiva, costruita per stare costantemente ai vertici della Serie A e orgogliosa della sua Cittadella Sportiva.

CLAUSOLA. Il numero dieci, al momento legato alla Fiorentina fino al giugno 2019 (ha rinnovato un anno e mezzo fa), sposterà la scadenza di un anno, ma soprattutto otterrà un sostanzioso ritocco dell’ingaggio, adeguato al nuovo status di top player. Un riconoscimento meritato sul campo e… un deterrente alle tentazioni, visto che attorno a lui è scoppiata un’asta ricca e prestigiosa: lo seguono le grandi italiane, dalla Juventus al Milan, ma anche all’estero non mancano estimatori doc, in prima fila il Chelsea di Antonio Conte e il Bayern Monaco di Carlo Ancelotti. Già, anche i bavaresi che hanno… l’orginale, puntano, per usare le parole di Giancarlo Antognoni, al «nuovo Robben». Si sussurra che nel contratto possa essere inserita una clausola di rescissione, si sussurra addirittura di 100 milioni di euro, in realtà la società viola, al di là dell’eccezione fatta per Nikola Kalinic, tende a non inserire clausole nei contratti dei propri tesserati.

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