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Bernardeschi “il nuovo Robben”. Un po’ Savicevic, un po’ Boniek

Unico come Federico Bernardeschi. Firenze si coccola il suo giovane talento e prova ad immaginare il suo futuro. E non è un esercizio di calciomercato ma piuttosto di tecnica calcistica. Che tipo di campione potrebbe diventare, se proseguisse nel suo processo di crescita? La discussione è aperta e accende il dibattito perché Bernardeschi ha caratteristiche molteplici e uniche, tanto da mettere in difficoltà anche diversi addetti ai lavori che amano il colore viola quanto il calcio giocato.

DA SAVICEVIC A REDONDO. Francesco Flachi analizza, dopo attenta riflessione: «Il più simile mi sembra Savicevic, per il suo sinistro e il ruolo. In certe movenze mi sembra invece Redondo che però gioca più dietro, quindi non si può paragonare fino in fondo. È un fatto strano ma non vedo tanti giocatori come Federico. Lui è atipico. Gioca bene nello stretto e quest’anno è stato bravo a gestirsi perché in silenzio è ripartito nei momenti di difficoltà. Se gli posso mandare un messaggio gli dico che si deve prendere anche più responsabilità visto che ha tutte le qualità per farlo. E deve essere anche più presuntuoso, senza paura di sbagliare».

PICCOLO BONIEK. Pensiero simile a quello di Eugenio Fascetti, allenatore che di giovani fuoriclasse se ne intente: «Bernardeschi è uno bravo e di sicuro avvenire, ma gli direi che deve tirare di più, essere più sfrontato e credere maggiormente nelle proprie possibilità che sono altissime. A chi potrebbe assomigliare? Non è facile ma semmai direi un piccolo Boniek perché sapeva giocare come attaccante ma anche da esterno».

COME ROBBEN. Celeste Pin, difensore della Fiorentina dal 1982 al 1991, ha meno dubbi: «Credo che Robben possa essere un giusto punto di riferimento ad altissimi livelli. Ha un qualcosa di suo anche nei movimenti in campo. Me lo ricorda. Bernardeschi sta facendo bene il suo ruolo a ridosso della prima punta, ma a me è piaciuto anche da esterno. Ha bisogno ancora di due anni per consacrarsi definitivamente e poi deve assolutamente migliorare con il destro perché un giocatore come lui non deve sempre convergere. Ilicic per esempio ha segnato di destro contro l’Empoli e vuol dire che quel colpo ce l’ha». Stessa idea per Francesco “Ciccio” Baiano, attuale allenatore del Varese, che aggiunge: «Ha una buona gestione della palla ma deve migliorare anche nell’uno contro uno. Dove può arrivare dipende unicamente da lui e da quanta voglia ha di incrementare il suo talento. In questo momento somiglia a… Bernardeschi. Non ho altri paragoni». E anche Massimo Orlando (centrocampista per sei stagioni alla Fiorentina) fatica a trovare parallelismi ma poi conclude: «Fra tutti dico Robben ma Federico è diverso. Certamente ha tutto per essere protagonista, più vicino alla punta e dunque più vicino alla porta. Tecnicamente non è mai stato in discussione, infatti parlano i suoi gol e le sue giocate. Chi lo critica capisce poco di calcio. Spero sempre che la Fiorentina costruisca una squadra per vincere il campionato e lui ne diventerebbe il giocatore simbolo… se dovesse partite diventerebbe uno dei tanti in una grande squadra».

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