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Editoriali

Bene i risultati, ora serve crescere nelle prestazioni. A Frosinone con un Nico in più per rimanere nelle posizioni d’élite

La Fiorentina esce da Udine soddisfatta per aver ottenuto una vittoria sofferta e per un’ottima posizione di classifica dopo 5 giornate di campionato. 10 punti in 5 partite sono un ottimo ruolino di marcia, il terzo miglior inizio dei viola nell’era dei tre punti, e tutto sommato un pareggio ottenuto sul campo del Genk, la squadra sulla carta più ostica del girone di Conference League, non è un brutto risultato, se si esclude il modo in cui è arrivato.

Insomma, in questo inizio di stagione i risultati sorridono alla Fiorentina, che però è ancora alla ricerca delle migliori prestazioni. Tolto lo scintillante esordio col Genoa, infatti, gli uomini di Italiano hanno sempre convinto a tratti. Anche nell’arco dei 90′. Qualche esempio? Ottimo primo tempo a Lecce, brutta ripresa; troppa fatica col Rapid Vienna al ritorno dopo una brutta gara d’andata; tutto sommato bene con l’Atalanta, ma i primi 20′ sono stati un assolo nerazzurro. Infine, brutta prestazione con l’Udinese, con il merito di aver approfittato delle poche occasioni create e ringraziando un super Terracciano (e un pessimo Lucca).

Insomma, la Fiorentina deve crescere nella continuità di rendimento, anche e soprattutto all’interno della stessa partita. Le ragioni sono molteplici e sono state elencate svariate volte nelle ultime settimane: difficoltà in fase difensiva, necessità di maggiore equilibrio, registi da gestire perché ancora non al top della condizione (Arthur) oppure ancora indietro nei meccanismi di gioco (Lopez), esterni (escluso Nico) ancora poco incisivi, assenza di gol da parte dei centravanti dopo 8 partite.

A tutto ciò si aggiunge il brutto infortunio di Dodo, giocatore che non aveva iniziato bene la stagione ma che resta una pedina fondamentale per Italiano. Il brasiliano starà fuori almeno fino ad aprile, con la concreta possibilità che sarà necessario prendersi tutta la stagione per il pieno recupero dalla lesione del legamento crociato. Fortuna che Kayode si è presentato come meglio non poteva tra i professionisti, dimostrado di poter già offrire ottime garanzie nonostante gli appena 19 anni. Tuttavia, resta il solo giocatore in rosa ad occupare quel ruolo, in attesa del rientro di Niccolò Pierozzi. Il quale però, sempre a causa di un infortunio, necessita ancora di tempo, con tutta probabilità almeno un mese. Nel frattempo, Italiano dovrà inventarsi qualcosa per far rifiatare il classe 2004 – soluzioni dalla Primavera, adattare Martinez Quarta o abbassare un esterno alto –, in attesa del rientro dell’altro giovane (classe 2001) e sperando che anch’egli possa confermarsi pronto per il salto di categoria, dopo l’ottima stagione alla Reggina in Serie B.

Nonostante le difficoltà sulla continuità e quelle extra campo date dagli infortuni, però, la Fiorentina può sorridere guardando ai risultati. E non è poco. Domani Biraghi e compagni se la vedranno con il Frosinone, lunedì sarà la volta del Cagliari, due partite sulla carta abbordabili per continuare a stazionare nelle posizioni alte della classifica. Peraltro, stavolta toccherà anche alle altre squadre di A giocare ogni tre giorni e non solo a quelle iscritte alle coppe. Altro motivo per cui sorridere, allo Stirpe dovrebbe tornare Nico Gonzalez: dopo il problema accusato col Genk, l’argentino fresco di rinnovo vuole esserci domani sera (ore 18.30). La Fiorentina in questo momento fa fatica senza il suo numero 10, autore di 4 gol e 1 assist nelle prime 7 gare disputate in maglia viola.

A Frosinone, neopromossa che ha iniziato molto bene la stagione, la Fiorentina va a caccia della terza vittoria consecutiva. Pensare che possa sempre finire bene come a Udine è pura utopia. Italiano lo sa bene e stavolta dai suoi pretenderà una grande prestazione.

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