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Benassi: “Anno drammatico, ho rinnovato e voglio rimanere. Ci possiamo togliere soddisfazioni”

Benassi

Dopo l’allenamento della mattina a Moena, prende parola il centrocampista viola. Le sue parole su LaViola.it

E’ uno dei centrocampisti tornati dal prestito, dopo l’annata complicata al Verona. Benassi si sta rilanciando a Moena sotto i dettami di Italiano. Ecco le parole del centrocampista viola: “Volevo partire da una cosa, ringrazio davvero tutte le persone che stanno dietro le quinte, lo staff, di altissimo livello non solo professionale ma anche umano. Una menzione speciale per loro, grazie per quello che fanno”.

ANNATA COMPLICATA. “La cosa più importante è che adesso sto bene, sto dando continuità agli allenamenti. Lo scorso anno ho avuto tre volte lo stesso problema al polpaccio, ho fatto solo 12 allenamenti: è stato un anno drammatico. Prima di andare via ho rinnovato il contratto di altri tre anni e dunque la mia voglia è quella di rimanere qua. Non ho assolutamente dubbi, penso che anche la società la pensi così, visto che ho parlato con Pradè prima di iniziare la stagione”.

ITALIANO.La cosa fondamentale è di creare un gruppo unico, unito, per tutte le componenti. Giocatori, staff, società, tifosi, giornalisti. Dare un po’ di tempo se ci sono difficoltà. Sono convinto che si possa lavorare bene. Abbiamo trovato un mister che ha tanta voglia di trasmetterci determinate idee. Se stiamo tutti uniti possiamo toglierci delle soddisfazioni”.

RUOLO. “La cosa più importante per me era già iniziare e dare continuità. So che partivo dietro, quando fai un anno senza un minuto è difficile partire davanti. Ma il mio obiettivo è arrivarci. E rilanciarmi”.

GRAZIE. “Questo è il decimo anno professionistico, non avevo mai avuto un infortunio così importante in carriera. Devo ringraziare mia moglie e i miei figli, senza di loro sarebbe stata dura. Non è stato facile. Loro mi hanno sempre rassicurato che sarei tornato in campo”.

VALORE DEL CENTROCAMPO. “Già allo scorso c’era un livello molto alto, con le idee del mister, che lavora molto con i centrocampisti, possiamo esprimere le potenzialità e toglierci soddisfazioni”.

TORINO. “Ormai è il 5° anno a Firenze, a Torino è stata un’esperienza stupenda ma da Firenze non sarei più voluto andar via. I tifosi non fanno mancare niente, ho intorno persone pazzesche. Non voglio andar via, sto benissimo qui”.

GOL. Il vantaggio del nostro centrocampo è che siamo tanti sì, ma con caratteristiche diverse. Il calcio del mister richiede anche questo, i gol. L’anno scorso è stato un anno disastroso ma quei pochi allenamenti che ho fatto mi sono serviti, perché si giocava un calcio diverso. Sono qua, a disposizione, sto dando tutto ad ogni allenamento. Vedremo cosa succederà”.

‘GIOCO DELLE COPPIE’. “Tutte le competizioni in squadra sono per stimolare a far meglio. Io sono in coppia con Bonaventura, da mezzala destra. E per ora quel ruolo è ricoperto da noi due”.

GIOVANI.La cosa importante è che tutti i ragazzi hanno messo da subito grandissima voglia e disponibilità, è la cosa più importante per un giovane e tutti lo hanno fatto. Ci sono qualità, qualcuno lo ha dimostrato come Agostinelli. Con qualche ragazzo c’è margine per lavorarci. Poi sarà una decisione che prenderà il mister”.

RUOLI IN MEZZO.Stamani ho fatto un’esercitazione e sono stato messo regista perché mancava Krastev. È presto per giocare da mediano, finché il fisico regge è giusto che giochi mezzala. Poi sarebbe diverso nel centrocampo a due”.

VLAHOVIC.L’anno scorso ho seguito tutte le partite della Fiorentina, l’ho visto crescere Vlahovic. Ha avuto un’esplosione incredibile. Ha ancora margini di miglioramento assurdi, può diventare un top. Deve continuare così, lavora duro ogni giorno, se continua così può diventare ancora di più un top”.

AMRABAT.L’ho visto da avversario, sicuramente è un centrocampista con caratteristiche diverse. Più difensivo e di interdizione. Non so dove andrebbe collocato, bisognerebbe chiedere al mister”.

IDENTITA’. “L’idea parte dall’allenatore, il suo calcio che cerca di trasmetterci. Dobbiamo metterci tutto l’impegno possibile, l’identità è una cosa fondamentale. Poi puoi vincere o perdere, ma alla lunga i risultati arrivano. Se invece vai in campo spaesato è normale che i risultati non arrivino. Sono sicuro che avendo la giusta identità arriveranno i risultati”.

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