Il Corriere dello Sport ripercorre la frenetica giornata di ieri. Litigi, telefonate e tensione. In serata la svolta che porterà l’attaccante a Firenze
Affare Beltran-Fiorentina diventato a (fortissimo) rischio quando la Roma è entrata nella trattativa, in pratica mentre Beltran stava salendo sull’aereo che lo avrebbe portato a Firenze. E invece il club di Friedkin (proprietà americane contro) ha offerto 2,5 milioni più bonus per cinque anni al centravanti, facendo poi leva sul richiamo di José Mourinho come allenatore e Dybala come compagno di squadra. Ma l’offerta al River Plate (ed è questo particolare non di poco conto), che detiene il 95 per cento del cartellino di Beltran, non è andata oltre i 15 milioni, più bonus, più una percentuale sulla futura rivendita. Con pagamento dilazionato. Perché Dybala come chiave d’accesso? Perché Beltran nella Roma avrebbe ritrovato l’amico Paulo, stessa città (Cordoba) e stesso club di formazione (l’Instituto, che ha in mano il restante 5 per cento del cartellino). I due si conoscono da anni e Dybala, che è molto amico di Federico, il fratello di Lucas, per un periodo ha vissuto anche a casa loro.
Questa la ricostruzione sic et simpliciter dell’inserimento della Roma, che la Fiorentina ha ritenuto essere un vero e proprio intervento a gamba tesa. E non l’ha accettato. Gli uomini di mercato di Commisso hanno fatto leva sugli accordi già raggiunti con il River Plate e con il calciatore, contando a loro volta che i dirigenti dei “Milionarios” continuassero ovviamente a salvaguardare la proposta economica a loro più vantaggiosa. Su quello ha ribattuto convinta, trovando la sponda desiderata. Nei dirigenti. Rimaneva il calciatore, allettato (via agente) da un ingaggio più ricco. Forse se l’aspettava, forse no, anche perché Tyc Sports che dall’Argentina ha tirato fuori la notizia della Roma all’improvviso su Beltran, ha rilanciato poi l’interessamento generico di un club inglese (non di prima fascia), ma la Fiorentina ha tenuto duro pure sul fronte Beltran.
Nuovi messaggi, nuove telefonate, che col trascorrere delle ore e aumentando le complicazioni, si sono fatte via via sempre più categoriche. Fino ad una specie di aut-aut pronto per il giocatore: e lì c’è stata la svolta definitiva che ha riportato la questione sulla direttrice nota da giorni. Joe Barone, direttore generale della Fiorentina e braccio destro di Commisso, ha prima richiamato la Roma di fronte alle proprie responsabilità nel duro confronto telefonico con un “alto dirigente” giallorosso e, poi, confortato dalla conferma del sì del centravanti da parte sua mai venuto meno alla parola data, ha messo il punto definitivo alla vicenda. Era ormai la notte del folle giovedì: Lucas Beltran oggi sarà a Firenze per diventare un calciatore della Fiorentina, più motivato che mai e per mettersi subito a disposizione di Vincenzo Italiano, in vista del debutto in campionato contro il Genoa e dei playoff di Conference League.
Di
Redazione LaViola.it