Preso come centravanti, da Italiano a Palladino è diventato tutt’altro. Ora è sempre più importante per la Fiorentina. Al di là del numero
Era arrivato con l’etichetta più scomoda possibile: centravanti (in teoria), argentino, e destinato a vestire la maglia numero 9. E a Firenze si sa, se le premesse son queste, i pensieri non possono che correre al più grande di tutti: l’inavvicinabile (almeno fino a oggi) Batistuta. Lucas Beltran insomma un anno e mezzo fa si è presentato con tanto entusiasmo, un bel carico di belle speranze, ma anche con un macigno da un quintale sulle spalle. Perché nessuno voleva metterlo in difficoltà ma quella suggestione che lo univa a Batigol non poteva che schiacciarlo, scrive il Corriere Fiorentino.
SHOW. Soprattutto perché gli si chiedeva di essere e di fare quello che non è e che non è in grado di offrire con lo stesso Italiano che l’aveva capito quasi subito. «Se devo fare un paragone mi viene in mente Ciccio Baiano», disse poche settimane e qualche allenamento dopo averlo conosciuto. «Per me è un sottopunta — ha detto Palladino — quasi una mezzala di movimento». Una prestazione per certi aspetti spettacolare, quella di Lucas all’Olimpico. Piena di cose belle. Sacrificio, corsa, ripiegamenti (a tratti nel secondo tempo si è abbassato fino alla linea dei difensori), pressing. Tutto quello che in realtà non ha mai fatto mancare con l’aggiunta non da poco di due giocate determinanti. Prima il pallone in verticale per Gosens che ha poi portato al cross per l’1-0 di Adli e, ovviamente, il colpo di testa del 2-0. Probabilmente la miglior esibizione dal giorno del suo arrivo in Italia.
IL PREZZO SALE. È stata lunga, faticosa e molto difficile anche sul piano personale insomma, ma alla fine l’equivoco è stato definitivamente risolto e oggi Beltran è uno dei giocatori più importanti per gli equilibri della Fiorentina. Numeri che stanno facendo lievitare il costo del suo cartellino visto che 12,5 milioni erano di parte fissa pagata dalla Fiorentina al River Plate mentre altri 12,5 erano di bonus legati al rendimento del giocatore. Ecco: ora come ora, l’argentino, è costato ai viola (circa) 18 milioni. Ne restano più o meno 7 per arrivare ai 25 totali stabiliti e la società, ovviamente, adesso spera proprio di doverli pagare.

Di
Redazione LaViola.it