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Beltran al posto di Kean, ma serve la qualità di Gudmundsson: il finale di stagione per giocarsi il riscatto

Gudmundsson - Fiorentina

Senza Moise, atteso domani al Viola Park, la Fiorentina si affida al talento dell’islandese per rincorrere un posto in Europa

L’uomo venuto dal nord, Albert Gudmundsson, si sta scaldando al sole. Dall’aurora boreale islandese all’afa di Firenze dove oggi la Fiorentina ritrova l’Empoli affamato di punti salvezza. Logico prevedere anche oggi una partita complicata con l’Empoli piazzato con i blocchi bassi a difendersi e a cercare di ripartire. Ma stavolta Palladino non ha il deus ex machina che risolve le situazioni intricate. Moise Kean, causa gravi problemi familiari, tornerà al Viola Park probabilmente domani per mettersi a disposizione per l’andata della semifinale di Conference di giovedì a Siviglia col Betis. Così scrive La Gazzetta dello Sport.

TOCCA A LUI. Il bomber da 17 gol in campionato sarà sostituito quasi certamente da Beltran, uomo che si adatta a tutto e gioca dappertutto lavorando per la squadra. A Cagliari ha risolto lui. Ma oggi in una partita difficile da sbloccare serve la magia, il talento, il colpo, l’intuizione. E allora a chi chiederla se non a Gudmundsson? A Cagliari l’islandese è piaciuto, ha giocato finalmente una partita intera (sono tre in totale in campionato) facendo il trequartista puro. È il suo ruolo, quello che gli permette di esprimere un talento che si è visto finora troppo poco.

FINALE PER RESTARE. Gud ha prodotto sei reti: nel girone d’andata doppietta alla Lazio il 22 settembre, e gol al Milan. Nel ritorno firme contro Genoa, Napoli e Juve. Ma polpaccio e bicipite femorale non gli hanno dato tregua. Sono 21 i gettoni in campionato con 1149 minuti giocati. Non certo uno dei più alti per minutaggio. Dodo batte tutti e oggi, come Kean, non ci sarà. Palladino ha lavorato su due soluzioni: Folorunsho a destra, ma pure Parisi, un altro che si adatta. Probabile che a centrocampo Fagioli usufruisca di un turno di riposo con rilancio di Richardson che, ultimamente, quando è entrato lo ha fatto bene. Ma Gudmundsson è al centro, è la stella che oggi deve brillare. Per la Fiorentina, ma anche per se stesso. Il club di Rocco Commisso ha sganciato 8 milioni al Genoa per il prestito annuale. Ma per “ritirarlo” definitivamente bisogna arrivare alla cassa con altri 17, sperando, nel frattempo, che il processo che vede il numero 10 implicato per cattiva condotta sessuale si chiuda una volta per tutte senza conseguenze negative. Gud ha ritrovato anche la sua Nazionale, ma deve soprattutto ritrovarsi in questo sprint finale in cui lui, i compagni, Palladino, ma soprattutto il club si giocano l’Europa. Condizione indispensabile per coltivare sogni di gloria.

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