I due centravanti viola ancora a secco, meglio l’angolano del Gallo. Mentre El Kaabi risulta decisivo con l’unico pallone buono
L’Olympiacos ha un attaccante che fa gol, la Fiorentina ne ha due che non segnano nemmeno per sbaglio. La morale di questa partita è semplice e inesorabile: senza centravanti non si segna e non si vince. E la Fiorentina non segna e non vince. È stato il problema della squadra di questa stagione, è stato l’epilogo simbolico di una finale persa grazie all’invenzione di El Kaabi, attaccante di razza, anche se avvezzo ad esibirsi su palcoscenici minori. Così scrive Il Corriere dello Sport – Stadio.
NIENTE. Belotti ha fatto a sportellate, cercato la profondità provando alle volte a farsi trovare libero. Non riuscendoci. Poco o nulla, è quanto ha creato il Gallo. Per quanto riguarda Nzola, invece, prestazione fin da subito diversa e sicuramente più propositiva. L’ex Spezia è entrato con una determinazione che nell’ultimo mese ne ha giustificato l’impiego più sistematico. Le occasioni più pericolose create dalla Fiorentina, nella ripresa, sono passate dai suoi piedi. Come quando al 69’ il centravanti africano ha lavorato il pallone in modo da servire Dodo in area che, a sua volta, ha allargato per Kouame. Il quale a tu per tu con Tzolakis ha calciato male facendosi deviare in corner un gol praticamente fatto. Una manciata di minuti più tardi Nzola ha incassato un fallo palese in area di rigore, ma niente da fare: l’arbitro ha fermato la partita per un fuorigioco precedente di Gonzalez.
Di
Redazione LaViola.it