Il Gallo è quasi sempre titolare, ma poco incisivo. Domani avrà ancora spazio in coppa
Allo Stadium, scrive il Corriere dello Sport, è stato sostituito all’intervallo, uscito da una sfida in cui non ha lasciato traccia. Lo ritroveremo probabilmente domani, ancora titolare, per la sua sesta gara consecutiva dal primo minuto. Italiano ha deciso così, anche per mancanza di altre soluzioni, ma pure il tecnico viola si sta rendendo conto che il Belotti arrivato a Firenze è tutt’altro che l’animale d’area di rigore in grado di risolvere i problemi offensivi della sua Fiorentina.
L’ultima volta che ha smosso la rete è stata l’11 febbraio scorso quando, alla prima in casa, Andrea Belotti aveva illuso un po’ tutti. Il Gallo ha poi gettato la maschera e in queste settimane in viola si è visto tutto (pregi e difetti) del centravanti che è diventato a 30 anni: tante sgomitate, applausi rubati al pubblico per le molte corse generose in ripiegamento, davanti però il nulla, o quasi. Arrivato per spezzare l’incantesimo del post-Vlahovic, l’ex Roma è finito per allungare la lista dei centravanti persi nell’ombra dell’attaccante serbo, anzi. Il contatore è fermo a quell’11 febbraio, mentre le partite sono ormai 12 e i minuti quasi 900 (875 per la precisione).
Per Vincenzo Italiano, l’unica soluzione per risvegliare nel suo numero venti il centravanti che un tempo fu rimane quella del campo: e così anche a Plzen dovrebbe toccare ancora a lui. Anche perché i vari esperimenti fatti per testare la Fiorentina senza Belotti non sono andati bene: sia l’opzione Kouame che quella Nzola, entrambe provate nel secondo tempo contro la Juventus, sono state bocciate dal campo. L’ultima ipotesi rimane quella di portare Lucas Beltran nel ruolo di vero numero nove, ma l’argentino si sta dimostrando più utile sulla trequarti.
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Redazione LaViola.it