Intervista al giovane centrocampista svizzero-camerunese in vista della finale di Coppa Italia Primavera
Da essere il primo 2000 ad esordire nel campionato svizzero al debutto con la maglia viola al Franchi, in mezzo una parentesi in Belgio, prima di un’assenza che fece discutere. Fare la scelta giusta è importante, lo sa bene Nicky Medja Beloko, che oggi gioca nella seconda divisione svizzera con la maglia del Neuchâtel Xamax. Il centrocampista è stato uno dei protagonisti nelle due edizioni della Coppa Italia Primavera vinte dalla Fiorentina. Nel bene e nel male. Già perché i due gol contro Juventus e Milan sono stati importanti per raggiungere la finale, ma nell’atto conclusivo contro il Verona lo svizzero non si è presentato. Per avvicinarci alla gara del Tardini contro la Lazio, LaViola.it lo ha contattato in esclusiva:
Come sta andando la tua esperienza al Neuchâtel Xamax?
“Mi trovo bene. Sto giocando con continuità e questo mi aiuta a ritrovare la fiducia dopo tanto tempo che non giocavo. Ogni partita è una battaglia, ci stiamo giocando la salvezza e penso che possiamo ottenerla. Sono arrivato qui dopo sei mesi di soli allenamenti individuali ed è stata dura anche a livello mentale. Al momento del mio arrivo l’allenatore voleva farmi giocare subito, ma gli ho detto di aspettare un po’ per recuperare la condizione fisica”.
C’è qualche scelta di cui ti sei pentito?
“Ce ne sono due. La scelta di andare al Gent: sono arrivato lì con tanta voglia di giocare, ma l’allenatore non mi ha considerato, ho giocato nella formazione U21 e dopo sei mesi sono tornato a Firenze. L’altra è stata quando non sono andato a giocare la finale di Coppa Italia Primavera. Ho preso quella decisione perché avevo dei problemi in famiglia, mi arrivavano brutte notizie dal Camerun e faticavo anche a dormire: non c’ero con la testa per giocare una partita così importante. Ricordo che Koffi mi aveva chiamato per convincermi a venire, perché poi ci sarebbero stati dei problemi e infatti non mi sono più allenato con la squadra. Tutti pensavano che non volessi giocare la finale, ma amo giocare a calcio e mi piace vestire la maglia della Fiorentina. Ho visto la finale da casa ed ero molto contento per la vittoria dei miei compagni. Adesso le cose stanno migliorando e se potessi tornare indietro mi sarei presentato”.
Hai sentito qualcuno dei tuoi compagni prima di questa nuova finale?
“Mi sento ancora con Bianco e Pierozzi. Sono molto contento per questa finale che hanno raggiunto. Ho visto tutte le loro partite e giocano bene in un campionato comunque difficile. Vincere per la terza volta la Coppa Italia Primavera sarebbe molto importante per la società”.
Qual è il ricordo più bello della tua esperienza a Firenze?
“Anche qui ce ne sono due. Quando abbiamo vinto la Coppa Italia Primavera contro il Torino è stato un giorno speciale, c’erano tante persone in Camerun che hanno visto la partita ed è stato il mio primo trofeo. L’altro è stato l’esordio in Serie A contro il Sassuolo: ricordo che Montella mi disse a fine primo tempo di andare a cambiarmi perché sarei entrato. Dopo quelle parole non ci stavo capendo niente (ride, ndr). Montella è un buon allenatore, parlava sempre con i giovani e questo è positivo. Una volta mi disse che con un po’ di concentrazione in più sarei diventato un buon giocatore. Io ho sbagliato, ma dopo questi errori penso di essere cresciuto. Ho 21 anni e ancora una carriera davanti: ora voglio fare le cose per bene”.
Adesso in Prima Squadra c’è Vlahovic, che sta facendo davvero bene…
“È un ragazzo straordinario e sono molto felice per lui. Lavora sempre e non molla mai, poi ha qualità ed è cattivo davanti alla porta. Tra qualche anno per me può essere tra i migliori 10 attaccanti al mondo. Una volta in allenamento gli ho detto: ‘Dusan, tra qualche anno ci vediamo in Champions League!’. Lui è molto forte mentalmente e questo fa la differenza”.
Hai un contratto con la Fiorentina fino al 2023: quali sono i tuoi obiettivi?
“Sto ritrovando la voglia di giocare che avevo perso negli scorsi mesi. Mi sento al 60% della mia forma e spero di tornare presto al 100%. Ora sono in prestito con diritto di riscatto in una squadra di seconda divisione svizzera e voglio fare bene: se riusciremo a salvarci credo che mi riscatteranno, altrimenti tornerò a Firenze”.
Di
Mattia Zupo