
Ha parato sulle frequenze di Radio Bruno, l’esperto di calcio ed economia del Sole 24 Ore, Marco Bellinazzo, in merito alla situazione del club gigliato, legata alle parole di Corvino: “Il mercato sta diventando un asset vero e proprio per alcune società, in particolare per le società come la Fiorentina che non raggiungono neanche i 100 milioni di fatturato. I bilanci degli ultimi 5-6 anni ci dicono che quando la Fiorentina ha fatto plusvalenze importanti, ha tenuto i conti in pari o in positivo, quando ciò non è accaduto la famiglia Della Valle ha dovuto invece rimettere i conti in pari. La strada obbligata è quella di valorizzare calciatori e rivenderli, se i soldi non supereranno la soglia a cui la società viola è legata da troppo tempo. Cessione della società? Non è campata in aria evidentemente, il discorso dello stadio ha raggiunto uno step importante ma ci è voluto tanto tempo e non so in quanto tempo possano essere realizzati quelli successivi. Poi va considerato che quando si vuole alzare il fatturato, si dovrebbe prima ragionare sul fatto che le aziende calcistiche per funzionare hanno bisogno di un propellente per funzionare: sono le vittorie, la presenza in Europa, calciatori importanti in rosa che possano attirare sponsor e interesse. Questo senza investimenti a priori è difficile da ottenere. Non sono aziende normali insomma, la via più breve per alzare il fatturato resta quella del calciomercato e mi sembra che la Fiorentina abbia sfruttato questa strada. Margini per una crescita? A meno che la Fiorentina non distribuisca dividendi ai proprietari, mi risulta che i soldi restino all’interno del club, non è che la società si mette in tasca i soldi della plusvalenza di Bernardeschi. Questo tipo di gestione non permette di spostare troppo in alto l’asticella del fatturato comunque, soprattutto se vengono utilizzati per comprare altri calciatori. Diverso sarebbe il discorso se invece si andasse ad investire sulle strutture, dallo stadio al centro sportivo. Condizioni per la cessione? Firenze ne ha di condizioni, è conosciuta in tutto il mondo perché è un marchio a livello mondiale; avere l’ok del Comune per la costruzione dello stadio è un presupposto importante, poi una rosa giovane e di prospettiva”.

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Redazione LaViola.it