Batistuta è intervenuto ai microfoni di SkySport per parlare del suo docufilm, ma anche della Fiorentina di oggi e di alcuni suoi connazionali
Gabriel Omar Batistuta, a margine della presentazione del suo film El Numero Nueve, ha parlato ai microfoni di SkySport24:
LA CONDIZIONE. “Sto molto meglio, ho messo una protesi un mese fa. Adesso ho le stampelle ma non avverto più dolore. Spero di lasciare presto le stampelle da parte“.
IL FILM. “Con questo film volevo raccontare la storia oltre il calciatore, fatta di grandi sacrifici e difficoltà. Ogni storia di successo è fatta di allegria e di sofferenza. Spesso la tv questo non riesce a raccontarlo e sono contento di aver avuto l’opportunità di farlo in un altro modo“.
GOL AL BARÇA. “Ho un grande ricordo di quella famosa gara al Camp Nou. Andavamo là con poche possibilità di vincere e di fare bella figura. Lo stadio era strapieno e noi eravamo 11 contro tutti e ce l’abbiamo fatta, giocando bene e andando vicino anche a vincere”.
FIORENTINA OGGI. “Sta facendo quello che può fare. Né di più né di meno. È una squadra fatta di fretta, con un tempo limitato. Sono stati presi diversi giocatori tra cui Ribery, che è stato un bel colpo di fortuna perché nessuno si aspettava potesse fare così bene. Questo sarà il campionato della Fiorentina: vincerà e perderà, perché l’organico è quello che è. Io li farei giocare con una punta, per sfruttare al meglio la spinta dei due esterni perché spesso le belle azioni d’attacco non vengono sfruttate”.
TOTTI. “Era più bravo in tutto. È un grande talento, penso che giocherà fino a 50 anni. È molto più veloce di testa di tutti, sa già prima degli altri cosa fare”.
SCUDETTO A ROMA. “Totti ha detto che lo scudetto fu vinto per l’approccio che portai in allenamento? Non mi rendevo conto ma credo di sì. Quella squadra era già fortissima, io ho aggiunto carattere. Potevamo andare avanti vincendo altri 2-3 scudetti con la stessa rosa, purtroppo poi sono successi degli episodi spiacevoli ed è andata diversamente”.
ATTACCANTE DETERMINATO. “Io affrontavo con grande determinazione i difensori, ma non mi ricordo una partita che ho concluso senza scambiare con loro un saluto”.
MESSI-ARGENTINA. “È stato sfortunato a non vincere niente con l’Argentina, anche se ha dato tutto segnando più di tutti e giocando grandi partite. È mancato in qualche partita importante dove ci aspettavamo di più, ma anche lui è un essere un umano. L’ambiente poi fino a qualche anno fa è stato anche troppo ostile contro di lui, ma lui ha dato tutto”.
LAUTARO, ICARDI E DYBALA. “Sono dei bomber. Icardi dovunque vada segna, non capisco perché l’abbiano mandato via dall’Inter, me lo sarei tenuto. Il problema dello spogliatoio doveva essere davvero grave per far sì che si privassero di lui. Lautaro è già un campione, mi piace molto. Dybala è un altro campione, e una volta che troverà la continuità sarà da applausi”.
VIALLI E MIHAJLOVIC. “Approfitto per salutarli. Li seguo e vedo che stanno cercando in tutti i modi di superare questo momento difficile. Stanno diventando un esempio di vita, e questo è quello che conta: cadere e rialzarsi. Mando un grande abbraccio a entrambi. Anche se con Mihajlovic abbiamo litigato tantissimo, c’è sempre stato grande rispetto e gli auguro il meglio”.
Di
Redazione LaViola.it