Editoriali
Bastoni, carote e tanta/troppa superficialità. Così è dura uscire dal tunnel. In bocca al lupo a Vanoli
Fiorentina in grande difficoltà, anche contro il modestissimo Magonza. Così non si esce dal tunnel. In bocca al lupo a Paolo Vanoli
La mezz’ora finale di Magonza rimanda la Fiorentina dritta nel tunnel da dove non le riesce di uscire. Anche nel palcoscenico in cui, fin qui, era riuscita a ritagliarsi parentesi incoraggianti, anche con gli ultimi della Bundesliga, anche contro una squadra che per un’ora è sembrata di una modestia imbarazzante, a cui avevi segnato, a cui potevi/dovevi farne altri tre/quattro (due errori clamorosi di Piccoli e almeno uno di Kean), la squadra viola si è sciolta come neve al sole dimostrando che in quel tunnel ci è finita con merito.
ERRORI E DEMERITI. E’ questo ciò che spaventa maggiormente. I 4 punti in classifica ottenuti in 10 giornate di campionato sono tutto sommato meritati. Certo, se qualcosa fosse girato nel verso giusto…Ma se non lo ha fatto, come accaduto in Germania, non è stato solamente per sfortuna. Poteva essere sufficiente non tentare un colpo di tacco, così, senza grande senso, come fatto da Ranieri sul gol del pareggio del Mainz, con errori imbarazzanti dei vari Pablo Marì e Pongracic sull’1-1, non perdersi Lee (chii?) sul gol del 2-1 come fatto da Comuzzo, a sua volta protagonista di un retropassaggio tragicomico finito in corner che, quasi, non finiva in rete. Certo se Piccoli…ma, sarà stata solo sfortuna se l’ex Cagliari si è divorato due reti davanti al portiere del Mainz? Chi sbaglia paga. E in questo momento qui, ciò che la Fiorentina sbaglia lo paga in maniera esponenziale. Vogliamo parlare del gol di testa sbagliato da due passi, o della caterva di palloni persi da Kean?
RIPARTENZA. Adesso inizia l’era Vanoli. Toccherà a lui ridare fiducia ad una squadra che sembra composta dai fratelli (scarsi) dei giocatori che l’anno scorso avevano chiuso a 65 punti in Serie A. Sarà perché c’era Palladino, per il suo modo di allenare la squadra o per un discorso tattico, ma chiunque stia giocando quest’anno sta facendo prestazioni disastrose. Tutti, dal primo all’ultimo. Inutile accanirsi troppo su Tizio, Caio o Sempronio. Una cosa, ormai, sembra evidente: questa rosa, tecnicamente, non è fatta per un calcio propositivo. Almeno adesso. Il pallone perso da Ranieri a Magonza, con un tentativo di gestire e impostare, non è altro che l’ennesima riprova, come il gol del Lecce era nato da un errore di Ndour. Non ci sono i mezzi tecnici adeguati, per qualcuno, né la tranquillità di poter ‘giocare’ il pallone per altri. Questo è il momento in cui c’è da affrontare la paura. Non si può né essere spavaldi o presuntuosi, ovvero provare a fare chissà quale finezza (come un colpo di tacco, nel caso di Ranieri), né di scappare dalle difficoltà.
CORTOCIRCUITO. Il meccanismo che si è creato nella Fiorentina sembra chiaro. In estate questa squadra era partita per proporre, giocare nella metà campo avversaria, impostare con qualità, anche dal basso, giocare uomo suo uomo a tutto campo entrando in campo sempre per vincere. Quando ci si è resi contro che questi meccanismi non stavano funzionando, dopo aver insistito con cambiamenti ed esperimenti, via via si è virato sul concetto opposto, non avendo la mentalità né l’organizzazione per farlo. Così, la Fiorentina si è ritrovata dall’aver paura di dover vincere all’aver paura di non dover perdere. Un po’ come quando la mattina, in ritardo, col traffico, si abbandona il percorso che ci dà garanzie per cambiare rapidamente strada finendo per prendere sempre decisioni sbagliate. Un cortocircuito che, inesorabilmente, da decisioni sbagliate genererà altre decisioni sbagliate.
IN BOCCA AL LUPO. Ora è il momento delle cose semplici, della compattezza difensiva, di sporcarsi le mani e di badare poco alla finezza. Per fare un esempio, anziché passare la palla a Ranieri, sul filo del laterale, col compagno che è spalle alla porta avversaria e con l’uomo che arriva a pressare, meglio prendere e tirare una vecchia e buona palla lunga. Non c’è altro da fare. Questa Fiorentina è troppo debole tecnicamente e impaurita per fare altrimenti. Per l’aspetto mentale, tecnico e tattico, per tutto, non resta altro che fare un grosso e sincero in bocca al lupo a Paolo Vanoli. Visto l’andazzo, ne ha bisogno. Lui, come tutta la Fiorentina.