RIPRENDE il cammino verso la zona Coppe (Fiorentina ottava, Milan quinto con una partita in meno come i viola) e questo è il senso principale del viaggio di oggi a Verona, dove la squadra di Sousa incrocerà il Chievo avendo messo da parte un quintale di autostima dopo la vittoria contro la Juve.
Non ci sarà Kalinic – squalificato e non in Cina – e il peso dell’attacco tornerà sulle spalle del proficuo, ma poco utilizzato Babacar (sette gol in meno di 800 minuti giocati fra campionato e coppe). E’ l’ennesima occasione per l’ex giovanissimo Baba, sempre costretto a dimostrare di essere pronto per qualcosa di più grande.
ALTRI «sensi» avrà questa partità, nella quale Sousa dovrà fare i conti anche con i quarti di finale di coppa Italia da giocare martedì prossimo a Napoli. Calcoli e strategia a parte, sarebbe un peccato modificare l’assetto di una squadra capace di mettere sotto la Juve: chi lasciare fuori, Kalinic a parte, degli undici protagonisti della vittoria contro i bianconeri? Sanchez ha giocato una gran partita nella difesa a 3, il centrocampo con Borja in versione mastice ha ritrovato il suo respiro regolare, sulle fasce Chiesa e Bernardeschi hanno trovato un equilibrio chic fra attacco e copertura.
IL SECONDO, poi, sembra davvero nella condizione di chi riesce a fare tutto, anche le cose più complicate, avendo oltretutto la libertà di tagliare le linee in attacco: a occhio l’unica novità potrebbe dunque essere Baba, a meno che Sousa non intenda rilanciare Tomovic o Salcedo al posto di Sanchez, oppure Ilicic (ma al posto di chi?). La Fiorentina riprende dunque il suo cammino in campionato senza avere troppe pretese, perché con la sua classifica è difficile fare calcoli. Una condizione d’animo favorevole per chi deve rimontare senza farlo sapere in giro, ma solo a se stesso, con l’intima consapevolezza che non a tutte le squadre riesce battere la Juve.

Di
Redazione LaViola.it