Barone: “Che bello domenica. Commisso era senza parole. Chiesa? Ci parlo ogni giorno”

Joe Barone: “Non abbiamo ancora fatto niente. Montella? Sempre avuto fiducia in lui. Chiesa? Ho un grandissimo rapporto con Federico, parliamo ogni giorno”

Parla così il consigliere delegato della Fiorentina Joe Barone a Lady Radio: “Dopo la vittoria col Milan? E’ stato un bel ritorno domenica, si parlava in treno dei bei momenti della gara di San Siro. Ieri sono stato veramente bene, ci siamo goduti questo successo, tutti ci offrivano il caffè in città”.

La standing ovation di San Siro? “Un momento che non dimenticherò mai. Vedere quello stadio che applaude Ribery, che è un giocatore della Fiorentina, mi ha fatto commuovere. E’ stato bellissimo per tutti noi, per tutti i nostri tifosi una cosa molto emozionante e gratificante. Ho chiamato subito Rocco, era impazzito. Non aveva parole, per la gioia” 

Montella? “La decisione di tenerlo è arrivata subito. Quando abbiamo preso il club. Ci abbiamo creduto subito. Ci sono dei momenti in cui le scelte vanno difese, e noi abbiamo sempre avuto grande fiducia in lui”.

“Non abbiamo ancora fatto niente, però. Abbiamo fatto una grande vittoria, contro il Milan, ma dobbiamo pensare già all’Udinese e continuare a fare bene” 

Rimpianti nel mercato? “No direi di no. Il progetto era chiaro, volevamo creare una Fiorentina competitiva, ma sappiamo che ci vuole tempo. Non si fa in una stagione. Servono pazienza e tempo, e lavorare in ottica futura. Vogliamo creare una squadra importante, con giocatori italiani, che giochino in Nazionale. C’è Chiesa, e spero che presto ci vada anche Castrovilli. Serve creare una base solida” 

Chiesa? ”Io ho un grandissimo rapporto con Federico, parliamo ogni giorno. Parliamo in inglese, lo parla molto bene. E’ un ragazzo molto umile, lavora tanto, son contento per lui, è un ragazzo forte per noi e per il calcio italiano. E voglio che faccia benissimo”. 

Napoli e Genoa? “Contro il Napoli sono successe tante cose. Meritavamo il pareggio, ma guardiamo avanti e non ci pensiamo. Anche col Genoa, quel palo alla fine. Potevamo avere più punti in classifica. Purtroppo, sono andate così. Con la Juve abbiamo fatto una grandissima prestazione, senza soffrire, ed è stato bravo Montella a fare quei cambi tattici”.

Rinnovi Chiesa e Castrovilli? “Ho sempre detto che Chiesa ora deve pensare al campo, non parleremo adesso di rinnovo e del contratto. E’ un giocatore della Fiorentina, e a me piace tantissimo. Poi vedremo, siamo felici del suo avvio di stagione, voglio lasciarlo pensare solo al campo. Ci sarà tempo. Castrovilli, vediamo, penso che siamo vicini”

Castrovilli? “Mi ricorda tanto Tardelli. Ha un gran dribbling, copre tanto spazio in mezzo al campo, è un giocatore veramente forte”

Io e Rocco? “Siamo persone normali, vogliamo essere quello che siamo. Ci piace lavorare, e stare in mezzo alla gente. Siamo così”

“Camminare per Firenze, mi ha impressionato. Voglio bene ai tifosi viola, sono i numeri uno. C’è grande passione, sostegno alla squadra sempre, dal primo all’ultimo minuto, 35 mila persone mercoledì scorso, in un momento difficile. Quando venni qua col Genoa l’anno scorso, mi sono emozionato. Ho fatto un video, e lo guardo sempre. Io darò tutto perchè la Fiorentina e Firenze siano sempre rispettati”

Ufficio a New York e politica del calcio? “E’ un’idea di Rocco. Deve crescere tutta la Serie A. Non un singolo club e basta. Deve essere conosciuto tutto il nostro campionato, deve essere ampliato il marketing e tutto il mondo deve conoscere la Serie A. Negli anni 70, 80, 90 tutti conoscevano la grande Inter, il Milan, la Juventus, la Fiorentina. Negli Usa tutti conoscevano il calcio italiano. Così sarà possibile farlo”.

Fair play e fatturato? “Si alza con gli incassi. Con lo stadio, mi auguro che avremo l’opportunità di farlo. Rocco vuole costruirlo, così come il centro sportivo. Così si fa il salto di qualità a livello europeo. Stiamo lavorando”.

Con i Della Valle? “Abbiamo rispettato il loro lavoro. Non ho sentito nessuno di loro negli ultimi giorni. Non c’è mai stata paura che potesse saltare l’operazione”.

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