Sembra che la soluzione Padovani abbia convinto tutti. Ma i dubbi e gli ostacoli restano oggettivi e ancora privi di soluzioni rapide
Il Comune, stanziando 10 milioni per il Padovani, ha avviato il cosiddetto «dialogo competitivo», un procedimento che, sulla base di alcune linee guida, consente ai soggetti interessati di proporre un progetto per la ristrutturazione dello stadio del rugby. Scrive il Corriere Fiorentino.
La pubblica amministrazione vuole realizzare una nuova tribuna coperta permanente da 4 mila posti (con annesse le aree di servizio per atleti, pubblico e stampa) e una curva temporanea da 3 mila. Servono altri 8 mila posti e i relativi fondi per realizzarli, che non sono contabilizzati negli atti del Comune.
«A fine dicembre — ha detto Barone a margine dell’incontro di ieri in Palazzo Vecchio — si dovrebbe assegnare l’azienda che inizi i lavori» al Padovani, «che dovrebbero partire ad aprile-maggio 2024, e terminare a dicembre 2024-gennaio 2025. Dobbiamo continuare a lavorare su questo tema e chiederò al Comune, ma anche al governo, di prorogare l’inizio di questi lavori (al Franchi, ndr ), se è possibile, finché non abbiamo chiarezza su dove andremo a giocare».
Qualora fosse percorribile la soluzione di continuare a far giocare la Fiorentina nel suo stadio finché non sarà pronto il Padovani, sarebbe possibile ottenere una proroga alle scadenze imposte per le opere finanziate coi fondi del Pnrr? Il bando di gara prevede tempi e disponibilità dell’impianto definiti, per le ditte che effettueranno le opere.
E poi i costi per incrementare la capienza del Padovani — dai 7 mila posti finanziati dal Comune ai 15 mila necessari per realizzare uno stadio omologato per la serie A — chi li sosterrà? È possibile che per trovare casa a una società privata (la Fiorentina) tutti i costi vadano a carico del pubblico? Questi sono i temi concreti sul tavolo dove pubblica amministrazione e società gigliata dovranno formalizzare un accordo.
Di
Redazione LaViola.it