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Barak il Mister Wolf della Fiorentina: è lui a risolvere i problemi viola

Barak

L’approfondimento sul centrocampista acquistato definitivamente a gennaio dalla formazione viola. E protagonista in questa fase della stagione

Dicono che a 4 anni giocasse come portiere. Ma alla terza pallonata in faccia si stufò: «Meglio farli i gol che evitarli», disse fra sé, iniziando senza saperlo quel percorso ideale. Che dalla sua Pribram lo avrebbe condotto fino a Firenze. Perché Antonin Barak, fisico da corazziere e carattere scolpito nell’acciaio. Se è arrivato in viola è proprio per quell’idea di avere in rosa un centrocampista che «vede la porta». Una mezzala-trequartista che segna, compensando in prolificità ciò che altri colleghi non hanno. Scrive La Nazione.

Una sorta di «Mister Wolf» calcistico che risolve problemi, insomma. Con alle spalle una storia significativa di discese ardite e di risalite. Nato a Pribram, cittadina di 35.000 anime nel cuore della Repubblica Ceca, Barak come maestro di calcio non ha avuto un signore qualunque visto che l’allenatore della squadra locale era suo padre. L’inizio però non fu semplice. Una malformazione congenita alla spina dorsale gli creò non pochi problemi fisici che lui superò con nove mesi di riposo ed esercizi specifici. Non solo. Il fatto di essere allenato dal padre nello spogliatoio creò qualche problema. Roba che lui risolse a modo suo. Ovvero accettando l’offerta dello Slavia Praga e andandosene da casa.

Il carattere, appunto

E fu proprio a Praga che Antonin esplose, vincendo il campionato ceco, conquistando la Nazionale e attirando le attenzioni dell’Udinese che, nel 2017, lo portò in Italia. L’inizio nel nostro campionato fu folgorante. Lui è un trequartista di struttura, uno che grazie al fisico imponente (è alto 1,90) ama entrare nelle zuffe delle aree di rigore. Ma nell’Udinese di Oddo impostata sul 3-5-2, da mezzala fece lo stesso un gran campionato, andando in rete per 7 volte. «E’ un giocatore da top club», si sbilanciò si di lui il connazionale Nedved.

Sembrò l’inizio di una carriera tutta in discesa, non andò così. Il secondo anno in Friuli fu un calvario. Frenato dalla lombalgia, non giocò quasi mai. Il terzo fu ancora peggio, visto che né Tudor né Gotti sembravano vederlo. Così, per correggere il destino, nel gennaio del 2020 Barak prese la strada di Lecce, quindi, nell’estate successiva, il trasferimento della definitiva ripartenza, quello a Verona.

Dove, sotto la guida di Juric, Antonin è tornato ad essere il prepotente trequartista degli inizi. Segnando 18 gol in due stagioni e attirando così l’attenzione della Fiorentina che nell’estate scorsa lo ha acquistato in una logica di calcio chiara. In una squadra che è una sorta di «comune» del gol. Lui sembra essere appunto il Mister Wolf viola. Visto che come il personaggio di Pulp Fiction, anche lui con quelle incursioni in area spesso risolve il problema di metterla dentro.

Barak, il centrocampista con più reti potenziali in dote di tutta la rosa. Che sembra trovarsi a meraviglia nel 4-2-3-1 che a volte Italiano adotta. E che può davvero diventare l’arma in più di una Fiorentina che guarda alle coppe come opportunità di una stagione ancora tutta da definire.

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