Mario e Sandro, i pericoli maggiori per la Fiorentina a Brescia. 10 anni di differenza, passato, presente e futuro dell’Italia.
Ormai sono un po’ come gli eroi della Marvel o della Dc Comics, sospesi fra sogno e battaglia. Balotelli&Tonali, quelli fra palco e realtà: tra le luci della ribalta che li proietterebbero un po’ ovunque e un campo di gioco che si chiama al momento, sopratutto, salvezza. Simboli di un Brescia che può probabilmente tutto, ma deve fare ancora tanto perché la Serie A non aspetta. Spauracchi di una Fiorentina che in estate li avrebbe voluti dalla sua parte, e ha pensato, cercato, di prenderli. Dopodiché invece domani dovrà ritrovarseli avversari. Così scrive La Gazzetta dello Sport.
SUPER MARIO. Chissà cos’avrebbe combinato con Chiesa e Ribery SuperMario, che si sente sempre trattato da bad boy, che rimastica il mantra «Why always me» mentre si avvicina a quota 50 gol in Serie A, e gliene mancano solo 2: 2, come quelli che in carriera ha già rifilato alla Fiorentina. Si fa notare per la media-gol in carriera che ha: in Nazionale, per esempio, ha segnato 14 reti in 36 incontri (media 0,38); nell’ultima esperienza francese, i 6 mesi al Marsiglia, ha realizzato 8 volte in 15 gare (0,53); nel Brescia, 2 partite e 1 centro (0,5). Convince per le qualità tecniche e atletiche, tali da far dire a Vincenzo Montella che «Balotelli è decisivo, può far gol da un momento all’altro anche se non tocca palla dall’inizio alla fine, dunque spero abbia la febbre».
COLPO MANCATO. Sorride, Montella, confermando implicitamente quanto la Fiorentina avrebbe voluto acquistarlo (era svincolato) insieme all’altro gioiello Sandro Tonali (vincolatissimo): «Il Brescia è una squadra molto pericolosa e gioca in verticale potendo contare anche su grandi individualità come due giocatori sopra la media. Tonali è un potenziale campione». Un giovane per cui la Fiorentina già in estate si sarebbe svenata, offrendo 25 milioni di euro. Adesso sarebbe pronta a salire a 40. Ma neanche svenarsi così è sufficiente, e ha ragione il presidente del Brescia Massimo Cellino: Tonali è il futuro del calcio italiano, ma può esserne già il presente se il ct Roberto Mancini lo definisce il prospetto «più gradito, quello che sta migliorando di più». Uno che non deve aspettare le qualificazioni mondiali per sentirsi in lizza, ma «può starci anche per il prossimo Europeo»: 2020, dietro l’angolo.
LE BIG SU TONALI. Tonali è seguito dalla Juventus, dal Liverpool, dal Paris Saint Germain. Ha caratteristiche da Pirlo, Gattuso, De Rossi. Incarna il prototipo del play moderno, uno che di fatto a centrocampo può fare di tutto, non uno specializzato ma un polivalente autentico della terra di mezzo. Distrugge e costruisce, ha il tackle e il dribbling, rilancia e s’inserisce, ha il tiro e l’assist. Soprattutto, non ha paura. Come Balotelli. Anche per questo i due s’intendono a meraviglia, al di là dei 10 anni di differenza.

Di
Redazione LaViola.it