“È agile, con ottima tecnica, vede la porta, ma è anche altruista. Mi ha fatto piacere che Vincenzo mi abbia usato come paragone”, ha detto l’ex attaccante viola
“Leggere il paragone con Beltran non mi ha sorpreso, ma emozionato sì. La Fiorentina mi è rimasta nel cuore e sapere di aver lasciato un bel ricordo mi rende orgoglioso. Lui è forte, basta dargli il tempo per dimostrarlo“. Così parla Ciccio Baiano al Corriere Fiorentino, dopo che nei giorni scorsi Italiano aveva paragonato Beltran a lui.
Per l’ex attaccante viola non è stata un’estate facile. Dopo una buona annata da allenatore dell’Aglianese, in Serie D, si aspettava di poter alzare l’asticella inseguendo i playoff. Le difficoltà societarie invece hanno rovinato ogni prospettiva, fino alle dimissioni del mese scorso: “Mi sono fatto da parte una volta capito che la squadra non sarebbe stata competitiva come promesso. Poi il club ha cambiato proprietà, ma il nuovo presidente ha preferito ricominciare con un altro allenatore“.
IL PARAGONE CON BELTRAN. “Se sono d’accordo? Assolutamente sì. Questo ragazzo lo conosco perché amo documentarmi sui giocatori che arrivano in Italia. È agile, con ottima tecnica, vede la porta, ma allo stesso tempo è anche altruista. Mi ha fatto davvero piacere che Vincenzo mi abbia usato come paragone“.
L’ANSIA DEI TIFOSI PER VEDERLO. “Li capisco, è stato pagato tanto e ha potenzialità da grande giocatore. Però lasciatemi dire una cosa: la pazienza è un valore fondamentale. Stiamo parlando di un ragazzo che non parla neppure italiano e che non conosce i compagni. È normale dunque che l’allenatore si sia affidato a Nzola. Arriverà il tempo per ogni cosa e forse già domani col Lecce potrebbe essere l’occasione per vederlo all’opera. L’importante sarà dargli il tempo di inserirsi, di sbagliare. In fondo si cresce anche così: perfino Bati all’inizio non era Bati“.
COSA APPREZZA DI BELTRAN. “Si muove e ‘pulisce’ palloni sporchi, rendendoli giocabili ai compagni. Zeman me lo chiedeva sempre ai tempi di Foggia: significa che ha ottima tecnica, ma d’altra parte la scuola argentina non mente. Non ha un fisico enorme ma sa far gol, è sulla scia dei Lautaro o dei Julian Alvarez anche se ovviamente quei due hanno fatto il salto di qualità che Beltran deve ancora fare. Sono convinto però che la Fiorentina abbia scelto bene, non lo conosco personalmente ma arrivando a Firenze si è messo in gioco. Poteva andar subito in un top club, invece è venuto qui a sudare: buon segno“.
IN COPPIA CON NZOLA? “Con loro due insieme diventa un 4-4-2, c’è da cambiare parecchio nel modo di giocare. La Fiorentina ha già Bonaventura e due terzini come Dodo e Biraghi, il rischio sarebbe mandare all’aria l’equilibrio che in una squadra invece è basilare. Esterno nel 4-3-3 potrebbe anche starci, ma servirà tempo“.
DA PRIMA A SECONDA PUNTA. “Zeman mi chiedeva di essere il terminale in grado di essere il collante del gioco, ma io nasco esterno. A Napoli, nelle giovanili, facevo addirittura l’ala. A Foggia segnai 36 gol in 2 anni, ma poi arrivai a Firenze e trovai Bati: o mi adeguavo o sarei finito in panchina. Le mie caratteristiche per altro si sposavano alla grande con quelle di Gabriel e infatti nacque la coppia che sapete. Beltran è più abituato a giocare centravanti, ma ha il talento per essere uomo squadra anche oltre i gol“.
CONSIGLI? “Non perdere mai l’obiettivo: Bati è diventato Re Leone perché lavorava come un matto. Sempre il primo ad arrivare, sempre l’ultimo ad andarsene. Col Foggia la prima volta che lo vidi pensai ‘ma che hanno preso?’, nella partita di ritorno ne fece tre, sembrava un uragano. Mi stupì, ma poi, lavorandoci insieme, capii perché era diventato così forte. Beltran si fidi di Italiano e non stia dietro alle critiche: quell’occasione fallita a Vienna non era così facile, guai fermarsi sugli errori. Io con la Fiorentina sbagliai un gol a Vicenza sulla linea di porta eppure trovai il modo di farmi perdonare. Sono convinto che anche Beltran si farà valere. Di Batistuta ce n’è uno, ma se scatta la scintilla con Firenze possono arrivare belle cose. La Fiorentina e i suoi tifosi se lo meritano“.

Di
Redazione LaViola.it