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Baggio: “Addio a Firenze? Da giovane pensi di aver capito delle cose, ma dopo…”

Le parole di Roberto Baggio, in fase di promozione del film a lui dedicato. Torna anche sul suo addio alla Fiorentina

Il film ‘Divin Codino’ è in arrivo su Netflix, intanto Roberto Baggio si racconta in una lunga intervista a Il Corriere dello Sport, svelando retroscena e ultimi sogno.

CALCIATORE – “Se sogno ancora di essere un calciatore? Qualche volta, sì. Io sono un sognatore nato, l’Acquario è il sognatore per eccellenza. Sogno di tornare indietro per riscrivere la storia, poi mi sveglio tutto sudato“.

PALLEGGI CON LE MANI – “Con chi ce l’avevo? Ma io non ho fatto una battuta su Adani, parlavo in generale, poi mi sono pentito. Mi spiace, veramente, non me ne fotte un cazzo di giudicare il prossimo, non sto qui a dare i voti alla gente, il tempo sta volando e mi rendo conto che ogni giorno che passa è uno in meno che vivo, non mi va di sprecare energie in inutili cagate. Ma fatti i cazzi tuoi, Baggio!, mi sono detto dopo. Io voglio sbagliare in silenzio, sarà colpa dell’età, ma l’unica preoccupazione è provare a migliorare me stesso“.

ADDIO A FIRENZE E TORINO – “Sempre costretto a lasciare? Mi inviti a una riflessione. C’è un aspetto che viene spesso trascurato e non parlo soltanto dei miei casi. Succede che ti ritrovi in mezzo a mari in burrasca e hai solo 20, 23, 26 anni. Pensi di aver capito delle cose e solo in seguito ti rendi conto che non avevi capito un cazzo“.

ADDIO – “Mamma mia, lascia stare. Sono passati troppo velocemente, gli anni. E non mi riferisco a quando giocavo, è volato il dopo. Ci sono già dentro da un pezzo, è una roba allucinante. Sembra che le giornate durino soltanto dodici ore. Brutto segno“.

MOMENTO PIU’ FELICE – “Non saprei. Forse la semifinale del Mondiale, in America. Il sogno che stava per realizzarsi, il momento che si avvicinava. Pasadena? Lascia stare quello. Vedevo materializzarsi il sogno che avevo rincorso da bambino. Poi mi sono svegliato. Mi è arrivato addosso un treno a trecento all’ora. Mamma mia, che tranvata“.

PALLONE D’ORO – “Distacco? Ma no, ero felicissimo. Spesso quando ti ritrovi in mezzo a queste cose non hai neppure il tempo per fermarti a riflettere, non te le gusti“.

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