«ALLONTANAMENTO del pensiero dalla realtà». In una parola: distrazione. Del resto, si sapeva. Quelle di Gonzalo Rodriguez e Badelj erano due situazioni complesse. Contratti, offerte, malumori latenti o manifesti. Entrambi, per motivi diversi, vivono in bilico. Prendiamo il croato. Uno che, da gennaio in poi, non ha fatto niente per nascondere la sua voglia di andarsene. Joksimovic, il suo procuratore, lo ha ripetuto fino allo sfinimento. «Non ci sono possibilità che Milan prolunghi con la Fiorentina ». E pazienza se, dopo un paio di confronti (duri) con Pantaleo Corvino, il simpatico agente ha accettato di tacere. Il concetto non cambia. Il suo accordo con i viola scade nel 2018 e, anche a causa di un vecchio contenzioso mai realmente risolto, una reale trattativa per il rinnovo non è mai nata. Eppure, Corvino, ci ha provato. Anche di recente. Ha bussato alla porta del calciatore ma ha trovato chiuso a chiave. Nella testa di Badelj, c’è altro.
Il Milan, per esempio. Vincenzo Montella già in estate ha fatto di tutto per portarlo con se, e chissà che a gennaio non torni a farsi vivo. Nel frattempo però, il croato si è perso per strada. Prestazioni insufficienti, atteggiamento sbadato, con quell’andamento lento che lo fa somigliare (parecchio) a quel pulcino bagnato che nei primi mesi in Italia non riusciva ad esprimersi. Non a caso, ultimamente, è finito spesso in panchina. Ieri no. Titolare al fianco di Borja Valero nell’ormai classico 4-2-3-1. Come è andata? Non bene. Per non dire malissimo. Sostituito al 26’ del secondo tempo e, per la prima volta, “salutato” dai fischi del Franchi. Colpa del suo rendimento, certo, ma anche e soprattutto (appunto) di tutto il resto. Difficile essere perdonati quando si lascia intendere chiaramente di essere rimasti controvoglia. E pensare che, almeno nel primo tempo, Milan aveva dato qualche segnale di ripresa. Poi, come il resto dei compagni, il buio. Presto, comunque, il suo agente avrà un nuovo contatto con Corvino, per cercare di capire se stavolta il dg avrà voglia di trattare con chi si farà avanti. Del resto, contratto alla mano, la prossima finestra di mercato sarà l’ultima utile per cercare di venderlo ad un prezzo accettabile.
E poi Gonzalo. Diciamolo subito. Il suo è un caso diverso. Profondamente diverso. Gioca con la fascia di capitano al braccio e non ha mai detto di volersene andare. Il problema è che a giugno andrà in scadenza e, quindi, ha fretta di capire cosa ne sarà del suo futuro. Per questo entro un paio di settimane il suo agente arriverà in Italia. Sensazioni? Positive, tutto sommato. Anche perché Corvino è pronto a fare uno strappo alla sua personalissima regola che, di solito, lo spinge a non proporre contratti pluriennali agli over 30. Per Gonzalo però, si può pensare anche ad una proposta biennale. Anche lui, però, sembra risentire di questa incertezza. Mai, in questa stagione, ha toccato i livelli (altissimi) degli anni scorsi. Anche ieri, dopo un buon avvio, è crollato. E’ stato lui, infatti, a farsi anticipare secco da Muriel in occasione del pareggio della Samp. Per non parlare della sfortuna che, quando deve girar male, gira male fino in fondo. Ha avuto tre palle gol, ieri. Un tiro da lontano uscito di niente, un colpo di testa miracolosamente parato da Puggioni e un altro sul quale, invece, poteva e doveva fare di più. Non ha ancora segnato, in questa stagione. Per un difensore bomber come lui, anche questa, è una notizia. E non delle migliori.
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Redazione LaViola.it